Oggi la tromba marina a Salerno, ieri il porto di Maratea flagellato dalle onde. Immagini viste più e più volte che hanno fatto il giro del web e il pieno di condivisioni sui social, generando stupore e angoscia per i danni concreti apportati e per il timore degli effetti ancora più gravi, in termini di vite umane, che fortunatamente non sono avvenuti . Immagini che confermano un dato: il meteo è sempre più un rischio concreto per il territorio e un problema non più lontano, da sottovalutare perché accade altrove, ma qualcosa con cui fare conti quotidianamente. Non si sa cosa potrà portare con sé la prossima ondata di maltempo. A causa dell’eccezionalità delle condizioni atmosferiche, certo, ma anche di errori umani: mancata pulizia di cunette e canali, abbandono delle campagne, costruzioni abusive , interventi non più rispondenti alle mutate situazioni. E’ chiaro che il rischio di vivere allagamenti, smottamenti, crolli e mareggiate devastanti non va più trascurato, non è più eccezionale. Quanto sta accadendo anche a sud di Salerno, deve spingere a ripensare le azioni fino ad oggi messe in campo. Innanzitutto in termini di manutenzione, che non può essere più rinviata o negligente, perché la pioggia ad esempio rende scivoloso il manto stradale, ma la mancanza di rinnovo dell’asfalto lo fa diventare ancora più pericoloso. Poi nel senso di interventi ex novo che devono essere mirati e preventivi. I lavori su una infrastruttura importante come un porto, ad esempio, o la riqualificazione della costa non possono prescindere anche quaggiù dal tenere conto di questi rischi, un tempo meno sentiti. Se prima si operava in un modo, ora bisogna partire proprio da queste mutate esigenze per non farsi trovare impreparati, aggiungendo anziché togliendo ai fini della sicurezza, guardando a più fattori . Le immagini del maltempo che devasta, allaga e abbatte sono una chiamata alle armi e alla responsabilità per chi ha in mano le sorti di un territorio.
Daria Scarpitta