Vittorio Esposito giovedì prossimo presenterà la sua lista per le amministrative 2017 ai cittadini di Sanza, prima di recarsi come tutti sabato in Comune per inoltrare gli atti ufficiali necessari . Procede a passo spedito , dunque, lo storico protagonista della vita politica sanzese. Ha già chiuso tutte le caselle necessarie per assicurare la sua presenza alla prossima competizione elettorale. Tra i candidati che concorreranno per lui alla carica di consigliere c’è una varietà umana interessante. L’unico volto noto della politica è Antonio Lettieri, assessore nella giunta Peluso, a cui, in caso di vittoria, potrebbe andare l’incarico di vicesindaco. Poi, qualcuno che ha già provato con alterne fortune la candidatura in passato e alcuni giovani. Tre le donne schierate, un’imprenditrice, una casalinga e una laureata in scienze bancarie. Il nome invece dell’ex assessore Antonucci, dimessosi dalla giunta del sindaco De Mieri a poche settimane dalle elezioni , pare proprio a seguito di un nuovo avvicinamento con Esposito non figura tra i candidati, ma non si esclude la presenza di qualche altra persona a lui vicina. La squadra di Esposito comunque è al completo e vede rappresentati vari ambiti: il mondo operaio, quello della scuola , dell’associazionismo, del commercio. Al momento la lista “CambiaMenti per Sanza”, che ha ufficializzato anche il simbolo, sembra essere l’unica certezza nel panorama che si sta delineando in vista delle elezioni nella cittadina alle pendici del Monte Cervati. Le altre due liste , quella che dovrebbe fare capo al sindaco uscente Francesco De Mieri e quella promossa dall’avvocato Assunta Anonucci, stanno ancora lavorando per delineare squadra e programma. Al vaglio c’è anche la possibilità di riunirsi , di trovare in questi ultimi pochi giorni un accordo e comporre così una lista unitaria per avere anche più chances di affondare il veterano Esposito. I tempi, però, sono stretti e c’è chi teme che la corsa possa vedere ridursi i contendenti. Tra poco più di una settimana , comunque, si avrà il responso.
Daria Scarpitta