E’iniziata ufficialmente la campagna elettorale per le amministrative dell’11 giugno. In provincia di Salerno bisognerà eleggere trentatré sindaci ed altrettanti consigli comunali. Una tornata che porterà fuori da alcuni municipi volti noti della politica . Persone che hanno amministrato per decenni il proprio comune e che, per motivi diversi, non sono in lista per l’importante corsa. Nel Cilento, escono di scena: Vito D’ Agostino, Antonio Romano, Franco Alfieri e Amelia Viterale. D’Agostino, che negli ultimi cinque anni ha occupato i banchi dell’opposizione a Sapri, dopo aver guidato per anni la Città, ha deciso di non schierasi per la carica di sindaco e ne per quella di consigliere. Alla fine, dopo intense manovre, ha ceduto il testimone ad Antonio Gentile, anche lui della minoranza uscente. Ad Alfano finisce l’era Viterale . L’esponente di spicco del centro destra cilentano, Amelia Viterale oltre a guidare per oltre 15 anni il piccolo comune interno è stata anche assessore alla Provincia, sosterrà Elena Gerardo assessore uscente, unica donna candidata a sindaco nell’area più a Sud di Salerno. Viterale poteva comunque ricandidarsi, perché al primo mandato . Franco Alfieri esce di scena dalla politica comunale di Agropoli . Sindaco da dieci anni non più ricandidabile, affida il testimone al delfino vice sindaco Adamo Coppola. Alfieri resta consigliere del presidente regionale Vincenzo De Luca e punta ad una candidatura in Parlamento. A Camerota il voto di giugno ha portato fuori dal Comune Antonio Romano. Per anni ha amministrato la cittadina rivierasca con l’ex sindaco Antonio Troccoli e poi da primo cittadino. Negli ultimi mesi il colpo di grazia dei consiglieri di maggioranza dissidenti che lo hanno fatto decadere dall’incarico, favorendo il commissariamento dell’ Ente e facendo venire meno a Romano l’entusiasmo per una nuova campagna elettorale. Resta da capire quale delle tre liste in corsa sosterrà. Ai quattro volti noti che escono dai municipi ce ne uno vecchio che però tenta di tornare alla guida del suo Comune. E’ quello di Donato Pica che dopo aver fallito alla regione tentata di rimettersi in gioco nella sua Sant’Arsenio proponendosi per la carica di sindaco. Nella precedente tornata rimase fuori dalla corsa dopo anni alla guida del palazzo municipale. Anche in questa tornata non mandano le liste civette. A Rutino , il sindaco uscente Giuseppe Rotolo è stato costretto a costruirsi anche una lista alternativa, dato che le minoranza non sono riuscite a costruirne una competitiva. Per evitare la sfida con il quorum, quindi, Rotolo ha messo a punto una formazione da contrapporre alla sua compagine. A capeggiarla non è uno qualunque , ma suo figlio Davide. Nel Cilento già in passato si è assistito ad episodi analoghi. Ad Alfano dieci anni fa Viterale non potendosi candidare perché al secondo mandato piazzò a capo della lista il marito Angelo Grosso che cinque anni fa restituì il testimone alla moglie.
ANTONIETTA NICODEMO