Torna l’incubo incendiario a Buonabitacolo. Nella notte altre due vetture sono state prese di mira dagli ignoti piromani che stanno seminando il panico nella cittadina valdianese. Questa volta il modus operandi pare sia stato diverso ma farebbe comunque pensare ad un’azione dolosa. Una delle due auto, un fuoristrada di proprietà di un impiegato della nettezza urbana del Comune di Buonabitacolo è andata completamente in fumo, l’altra, pare di un semplice cittadino del posto, pensionato, ha riportato meno danni ed ha trasformato l’incendio in un tentativo mal riuscito. Sulla vicenda stanno indagando i Carabinieri della Stazione di Buonabitacolo ma il timore tra la gente del posto si sta ampliando. Si tratta, infatti, del quinto episodio nel giro di poco tempo. Solo la settimana scorsa era finita in fumo l’auto di un dipendente comunale, una Seat. Prima ancora a giugno gli attentati avevano interessato una Volkswagen Lupo e una Renault Scenic di proprietà della sorella dell’assessore Fortunato. E in questi casi la matrice dolosa era stata accertata. Ad aprile invece era stata bruciata proprio la macchina dell’assessore Fortunato, seppure in un primo momento si era parlato di un semplice corto circuito e di un’autocombustioen dell’auto. A questo punto, però, dopo il quinto episodio ci si chiede chi e quali motivazioni si celino dietro tali gesti. Si era parlato di un legame con il Comune di Buonabitacolo e l’attuale amministrazione visto che le auto appartenevano tutte, eccetto una di quelle bruciate ieri, ad assessori o dipendenti comunali e viste anche le imminenti elezioni. Ma anche queste ipotesi vanno prese con le pinze anche perché in un caso si trattava dell’auto di un dipendente comunale, utilizzata però dal figlio. Il primo cittadino di Buonabitacolo, in passato lui stesso oggetto di minacce per il suo operato alla Comunità Montana, non ritiene che ci possa essere un legame con il Muncicpio e i suoi protagonisti, ma che semmai, qualcuno dopo le notizie riportate dai media, abbia deciso di continuare a concentrarsi sui dipendenti comunali, per fare opera di depistaggio. “Comincio a preoccuparmi- ha detto però Curcio- Non si tratta più di episodi isolati ma siamo a livello di mircrocriminalità. Bisogna intervenire con decisione. Chiederò un incontro al Comandante della Compagnia Carabinieri di Sala Consilina “ .
Daria Scarpitta