Condannati i due salernitani invischiati nell’inchiesta condotta dall’Antimafia di Napoli su un giro di mazzette e appalti pilotati che travolse lo scorso anno il Santobono e l’Adisu, l’agenzia regionale per il diritto allo studio universitario. Ad Umberto Accettullo, 58enne di Pontecagnano residente a Santa Marina, direttore amministrativo dell’Adisu in tre atenei napoletani e Pasquale Greco, geometra 31enne di Ascea , il giudice del Tribunale di Napoli ha comminato una pena di tre anni e 4 mesi di reclusione al termine del processo di primo grado svolto con rito abbreviato. La vicenda, partita dall’inchiesta sull’appalto per i servizi di pulizia, facchinaggio e gestione della morgue degli ospedali Santobono, Pausillipon e Annunziata per approdare agli appalti dell’Adisu, era nata dopo le rivelazioni dell’imprenditore Pietro Coci ( che ora ha patteggiato la pena di due anni e 10 mesi). Coci, coinvolto nelle indagini della Squadra Mobile di Napoli, decise di vuotare il sacco cominciando a collaborare con gli inquirenti e tirando in ballo varie persone. Secondo le accuse Accettullo, assieme a Greco che lavorava presso l’Adisu come supporto tecnico al Rup, avevano aggirato le norme sugli appalti e si erano fatti consegnare da Coci una tangente di 20 mila euro più altre somme di minore entità e per Greco anche un Iphone per pilotare alcuni affidamenti di gare. Nel corso del processo con rito abbreviato, oltre alle condanne di Accettullo e Greco a al patteggiamento di Coci, ci sono stati un altro patteggiamento e due assoluzioni, quelle del commercialista Carulli e dell’imprenditore Marrone. Per altri il procedimento continua con rito ordinario. Ora si attendono le motivazioni della sentenza per poi valutare il ricorso in appello.
DARIA SCARPITTA