Una domenica nel respiro della Storia…ancora una volta ostaggio dell’erba alta. L’entusiasmo sulla indiscussa bellezza del sito archeologico di Velia rischia anche quest’anno di rimanere impigliato nella vegetazione selvaggia che circonda gli splendidi resti. Chi questa domenica ha scelto di recarsi presso il suggestivo sito, attirato anche dagli eventi programmati in vista della Giornata mondiale del Libro, ha dovuto fare i conti con l’erba spontanea cresciuta oltremodo tra gli scavi, riducendo l’area calpestabile, impensierendo per il timore di incontri con qualche serpente chi si trovava a percorrerla e scoraggiando anche il raggiungimento di alcune rovine come quella della Villa degli Affreschi. Eppure la questione erba alta, che negli anni passati aveva fatto arrivare di gran corsa anche la tv nazionale per documentare lo stato in cui venivano lasciati gli scavi per carenza di risorse umane e finanziarie, si pensava fosse stata definitivamente risolta. Così si era detto e fatto all’epoca. Inoltre, l’avvio del progetto da 9 milioni di euro per il recupero e la valorizzazione dell’area archeologica, aveva segnato un cambio di passo nelle attenzioni al sito e dunque sembravano esserci tutte le premesse perché Velia raggiungesse lo splendore che merita. Invece, a quanto pare, così non è stato, almeno per questa domenica. E la cosa non è da poco se si pensa che siamo al primo banco di prova della stagione turistica per la vicinanza tra loro dei ponti di Pasqua, del 25 aprile e del 1 maggio, giornate in cui, si sa, i siti culturali fanno il pieno di visite e non ci si può far trovare impreparati. “Abbiamo iniziato a sfoltire l’erba- ci ha detto il Sindaco di Ascea Pietro D’Angiolillo- Non dimentichiamo che abbiamo a che fare con 12 ettari di terreno. E’ assurdo che i giornali parlino di Velia solo per la vegetazione. La settimana prossima comunque concluderemo il lavoro.” Peccato che intanto i visitatori che in questi giorni si trovano nella patria di Parmenide e Zenone non potranno beneficiare di questi interventi. Nulla toglie al valore del sito ma un po’ di amarezza per come ci si prende cura della storia, delle nostre radici e delle nostre attrazioni, resta.
Daria Scarpitta