Una bara bianca, simbolo della purezza, e tante rose rosse sul feretro omaggio alla bellezza, alla vitalità e alla femminilità di Dora La Greca. Così è apparsa per il suo ultimo viaggio la 30enne tragicamente scomparsa dopo un volo dal quarto piano della palazzina dove abitava con il fidanzato a Potenza. Ad Arenabianca, frazione della quale era originaria la sua famiglia, oggi è il giorno del dolore, dello strazio, per una ragazza così piena di energia e che sembrava avesse un futuro roseo all’orizzonte . Un epilogo così tragico nessuno poteva immaginarlo e oggi tra la gente numerosissima accorsa a dimostrare il proprio affetto e la propria vicinanza serpeggiava ancora l’ incredulità assieme ai mille interrogativi della vicenda e alla diffidenza verso l’ipotesi del suicidio. Per Dora invece solo rose bianche alzate e tanti palloncini in volo verso il cielo, libere e leggere, in un silenzio estremo rotto ogni tanto da qualche pianto sommesso. Davanti alla Chiesa uno striscione scritto dagli amici: “Mandaci una cartolina e una ridente foto di te” con una delle tante belle foto Tutta Montesano si è fermata mentre la bara procedeva tra due ali di folla. Il sindaco Giuseppe Rinaldi ha proclamato il lutto cittadino per la giornata delle esequie della 30 enne chiedendo rispetto, discrezione e comportamenti consoni durante la cerimonia per il profondo dolore vissuto dalla famiglia della giovane e dall’intera comunità . “Dora era piena di valori e valore- ha detto deponendo la fascia tricolore sul feretro– chiediamo per lei dignità e verità”Nella parole del parroco Don Fernando Barra il difficile compito di consolare e colmare lo smarrimento dei fedeli, poi il riferimento all’amore divenuto tragico in questa vicenda. “ La donna è amore, non sudditanza. Dora ha incarnato l’amore unendolo ad una grande autonomia”. All’uscita della Chiesa poi un grande applauso nella commozione generale.
Daria Scarpitta