Un ritiro spirituale che è diventato la bestia nera del Vallo di Diano. Da qui parte infatti la catena dei possibili contagi, ancora tutta da appurare, che potrebbe strappare alla tranquillità il territorio fino ad ora non toccato dal Coronavirus. Per un’intera giornata il Dipartimento di Prevenzione, assieme ai sindaci e alle istituzioni locali, ha cercato di ricostruire chi ha partecipato al raduno in presenza del 75enne di Bellizzi, poi deceduto per una polmonite e risultato infetto, e di contattare tutti i soggetti per metterli in quarantena. Si tratta di 17 soggetti più 3 sacerdoti. Sarebbero 7 o 8 le persone di Sala Consilina presenti nel gruppo, tra cui un individuo che sarebbe stato a Milano tra il 17 e il 22 febbraio, un sacerdote che avrebbe detto messa nella giornata del 29 febbraio chiamato dagli organizzatori del ritiro e l’uomo che lavora in Procura a Lagonegro, l’unico per il momento sottoposto a tampone. Il ritiro spirituale avrebbe però visto la partecipazione anche di altre persone provenienti da Caggiano, Eboli, Bellizzi e Battipaglia. Alcuni tra i partecipanti accuserebbero anche uno stato febbrile ma al momento stanno bene e non sarebbero stati sottoposti a tampone. Tutti sono stati individuati e messi in quarantena con i relativi eventuali familiari e i contatti avuti in questi giorni. Al momento non vi è nessun contagiato, si tratta di normali controlli precauzionali proprio per evitare che da un singolo positivo, il 75enne di Bellizzi, si possa propagare il coronavirus. Si tratta di un lavoro complesso che giornalmente il Dipartimento di Prevenzione mette in campo per arginare il contagio e che mostra quanto sia ancor più necessario limitare i contatti e gli spostamenti in questa fase.
Daria Scarpitta