Atto vandalico davanti alla sede comunale di Santa Marina . I soliti ignoti hanno distrutto i rami della palma posizionata all’ingresso del Municipio e poi li hanno distribuiti lungo la scalinata che conduce alla porta d’accesso della Casa Comunale. Quando ci si è accorti dell’accaduto , tutto è stato rimosso. C’è chi ritiene che si tratti di un messaggio all’amministrazione locale, dato che l’atto vandalico è stato compiuto davanti all’ ingresso del Comune, altri invece sono convinti che si tratti di una bravata. Fatto sta che l’ amministrazione non ha presentato denuncia alle Autorità competenti. “E’ evidente – afferma il consigliere Mimmo Bianco – che si tratta di un atto compiuto da ragazzi per divertimento. Nulla di cui temere. Per questo motivo non abbiamo avanzato querela ”. Intanto i Carabinieri della Stazione di Vibonati devono indagare sulla recente aggressione al Presidente del Consiglio Comunale Giovanni Fortunato, ex consigliere regionale. Dopo la denuncia dell’ Amministratore , i militari devono accertare i fatti che si sono consumati al porto la scorsa settimana. Un ragazzo, con problemi psichici, avrebbe preso a cazzotti il consigliere facendolo cadere a terra . Quest’ ultimo, si sarebbe poi difeso. Qualcuno è dovuto intervenire per separarli. Sul posto è giunta anche un ambulanza ma per nessuno dei due si sono rese necessarie particolari cure. Pare che tutto sia scaturito da una risposta di Fortunato ad una domanda del ragazzo su un posto di lavoro. Un episodio che da giorni fa discutere l’ intera comunità divisa tra chi sostiene che a cadere a terra sia stato il ragazzo e chi invece sostiene il contrario . Il dato certo è che Fortunato ha presentato denuncia contro il suo aggressore anche a tutela della sua incolumità nei confronti di un concittadino con problemi di stabilità mentale. I Carabinieri, dunque, devono indagare su quanto accaduto. Secondo quanto denunciato da Fortunato, dall’uomo ha ricevuto solo uno schiaffo. Chi ha assistito alla scena sostiene tutt’altro e questo giustificherebbe l’arrivo sul posto di un’ambulanza.
Antonietta Nicodemo