36 domande per Rfi.
Chiuso il dibattito pubblico per il nuovo tracciato dell’alta velocità, relativamente al tratto Romagnano-Buonabitacolo-Praia a Mare. L’ultima seduta si è tenuta in presenza mercoledì sera a Sapri, comune fuori dal tracciato insieme al resto del Cilento e del Golfo di Policastro. E la discussione è servita proprio a chiarire le ragioni per le quali i tecnici di Rfi hanno tenuto fuori dal progetto la tratta storica, la Tirrenica. Ieri, on line, è stato presentato il “ Documento di domande “. Contiene trentasei contributi, venuti fuori dagli incontri, da remoto e in presenza, organizzati dall’ coordinatore del dibattito pubblico, il prof. Roberto Zucchetti, per informare i territori sui contenuti del progetto. Il documento sintetizza le domande poste dai vari portatori di interesse. Viene chiesto, ad esempio, come saranno organizzate le stazioni della Tav, a partire da quella di Padula l’unica, del lotto in questione, da realizzare dalle fondamenta, mentre per gli scali esistenti viene chiesto come verranno eventualmente valorizzati. Poi ci sono interrogativi sulle procedure di finanziamento, sugli espropri e sull’impatto ambientale e paesaggistico, perché la Tav attraverserà parchi nazionali e siti di importanza comunitaria. Il documento sarà inoltrato ad Rfi che dovrà rispondere per iscritto ad ogni singolo interrogativo. Dal dibattito pubblico, è emerso chiaramente che la volontà tecnica e anche politica è di andare avanti con il tracciato progettato, che assicurerebbe il ritorno dei treni nel Vallo di Diano e il potenziamento dei servizi ferroviari nel potentino e nel cosentino a discapito dei territori a sud di Salerno, oggi serviti dalla linea Tirrenica. Nemmeno la notizia del suo potenziamento, fornita dai funzionari di Rfi nell’incontro a Sapri, è servita a tranquillizzare gli animi agitati di istituzioni, comitati, associazioni e cittadini presenti in sala. Con carte alla mano hanno dimostrato le incongruenze riscontrate in tutto l’iter procedurale che ha portato all’esclusione della linea attuale. I tecnici di Rfi hanno provato, inutilmente, a calmare gli animi agitati spiegando che l’area esclusa, grazie ad una serie di servizi aggiuntivi, potrà usufruire agevolmente della nuova linea. << Siamo al funerale del Cilento >>, cha dichiarato il sindaco di Vibonati Manuel Borrelli che ha fortemente criticato l’assenza dei politici : << Stiamo parlando di una infrastruttura internazionale e le scelte oltre che tecniche sono, evidentemente, anche politiche. Il dibattito pubblico è stata una farsa. Si è discusso di un’opera già definita >>. L’avvocato Franco Maldonato: << Continuano a tenere un atteggiamento fraudolento invece di porsi il problema dell’incompatibilità del cambiamento di tracciato rispetto a quello storico, in esercizio al 1870. Denunceremo in ogni sede l’incongruenza e la follia del progetto >>. Il Cilento è uscito dal municipio di Sapri arrabbiato ma deciso ad andare avanti nella lotta.