Il lavoro continua a mietere vittime nel salernitano. Dopo la morte del boscaiolo di Futani, Angelo Rosalia, precipitato da un camion di legna una settimana fa, a perdere la vita durante il suo turno di lavoro è stato Andrii Chufus, 32enne di origine ucraina ma residente a Eboli. Il drammatico episodio si è verificato lunedì a Battipaglia, nel piazzale della Inca, una delle più grandi aziende edili della Piana del Sele.
Il giovane, secondo una prima ricostruzione, è rimasto schiacciato dalla maxi-ruota di un Merlo, un carrello sollevatore semovente. Andrii era proprio nei pressi del carrello, mentre un suo collega, poco più che 50enne, si trovava al volante, ma non è riuscito ad evitare il giovane e così l’enorme pneumatico, di circa 3 metri di diametro, lo ha travolto in pieno, schiacciandogli il bacino e gli arti inferiori e provocandogli un’emorragia e una lesione dell’arteria femorale. Immediati i soccorsi: i sanitari del 118 hanno trasportato il giovane all’ospedale di Battipaglia, dove è morto poco dopo nel reparto di Terapia Intensiva. Sul caso è stato aperto un fascicolo d’indagine per omicidio colposo: il mezzo è stato posto sotto sequestro, così come la salma di Andrii, in attesa dell’esame autoptico.
Il 32enne era riuscito a scappare dalla guerra in Ucraina insieme alla sua famiglia, ma qui in Italia è rimasto vittima di una delle stragi più gravi degli ultimi tempi. E dopo l’ennesima morte sul lavoro, i sindacalisti sono insorti, chiedendo maggiori tutele e sicurezza per i lavoratori.