Cinque consiglieri sostituiti alla Banca del Cilento e Lucania Sud. E’ questo uno dei primi risultati dei correttivi suggeriti dalla Banca d’Italia e pervenuti assieme al verbale d’ispezione lo scorso 18 luglio dopo i controlli effettuati tra febbraio e maggio sull’istituto di credito che avrebbero contribuito ad individuare anche delle irregolarità gestionali. A seguito infatti della fusione avvenuta nel 2012 che ha notevolmente aumentato le dimensioni della Banca, rendendola triregionale e quadriprovinciale, Bankitalia, secondo quanto riferisce lo stesso Presidente Castiello, avrebbe suggerito all’istituto di credito rinforzare l’assetto organizzativo, facendo entrare nel cda esperti di bilancio bancario, analisti finanziari, commercialisti insomma persone con indubbia esperienza nel campo, tanto più visto che al momento nel consiglio di amministrazione siedono per lo più ingegneri, avvocati ed altri professionisti. In questo contesto sono già state accertate le dimissioni di 5 consiglieri che avrebbero deciso, volontariamente secondo Castiello, di farsi da parte per garantire questo cambiamento. Sono Salvatore Morinelli di Omignano, Antonio Mainenti di Vallo della Lucania, Franco D’Arienzo di Vallo Scalo e i consiglieri lucani Cantisano e Bonafede. Coloro che li sostituiranno saranno definiti nel corso dell’assemblea che è stata fissata il prossimo 28 Settembre e dove c’è chi aspetta maggiori notizie sull’ispezione di Bankitalia. Il numero di consiglieri che siederanno nel cda al momento resterà invariato. Saranno 13, numero già fuori norma rispetto a quello normalmente consentito di 11. Ma ciò è dovuto alla volontà di favorire l’integrazione tra le due banche fuse. La stessa Banca d’Italia ha concesso che temporaneamente il cda fosse composto da un numero maggiore di consiglieri che, una volta raggiunto l’obiettivo aggregazione, torneranno 11.
Daria Scaritta