E’ iniziata venerdì scorso dall’oratorio parrocchiale “Don Giuseppe Salomone” di Pontecagnano Faiano la peregrinatio della reliquia del Beato Carlo Acutis, il giovane di origini cilentane, morto a Monza, il 12 ottobre 2006, a soli 15 anni a causa di una leucemia fulminante e diventato un ormai un esempio per tanti ragazzi per la sua semplicità e la forte fede. “Carlo negli oratori salernitani” è il titolo dell’iniziativa promossa dall’Anspi di Salerno, in collaborazione con l’Ufficio diocesano “Sport e tempo libero”, che permetterà a tanti giovani di venerare la preziosa reliquia del Beato Acutis e approfondirne la vita e il percorso di fede. La figura di Carlo è quella di un ragazzo della porta accanto, che amava giocare a pallone, uscire con gli amici e trascorrere il tempo libero davanti alla playstation, ma avendo come esempio il modello di vita di Gesù. Forte la sua fede, la sua mentalità di andare controcorrente e non uniformarsi alla massa. Per anni, le estati di Carlo lo hanno visto in Cilento, in particolare a Centola, paese d’origine della mamma, dove il ragazzo ha lasciato la sua impronta tra le gente del posto: il ragazzo si divertiva a giocare con i suoi coetanei, ma poi correva in Chiesa per la messa, l’Adorazione e il Rosario. Venerdì scorso, è iniziato da Pontecagnano il cammino della reliquia di Carlo, eletto Beato nell’ottobre 2020, e che proseguirà in diversi oratori della provincia, tra cui Fisciano, Mercato San Severino e Olevano sul Tusciano, per far conoscere ai giovani la sua figura e la sua straordinaria normalità.
Rosamaria Marino