Arrestato in flagranza di reato con l’accusa di estorsione. E’ quanto accaduto ieri pomeriggio nei pressi del cimitero di Buonabitacolo. Protagonista un allevatore 39enne residente a Sanza. Alla fine i carabinieri dello compagnia di Sala Consilina lo hanno colto sul fatto, accertando che, probabilmente, c’era proprio lui dietro il furto di un cane dal fiuto d’oro perpetrato appena una settimana fa ai danni di un allevatore di cuccioli di Sassano. Il 15 giugno scorso, infatti, il noto imprenditore valdianese aveva sporto formale denuncia per la sottrazione di un Segugio Maremmano, una razza apprezzata molto soprattutto dai cacciatori. Approfittando del buio, i soliti ignoti, si erano introdotti in una proprietà privata dopo aver forzato e quindi rotto il catenaccio che bloccava il cancello di ingresso. Partite le indagini, la svolta è arrivata ieri pomeriggio, quando la vittima del furto è stata contattata telefonicamente dal 39enne sanzese. Per riavere il suo cane doveva sborsare 1400euro. Raggiunto l’accordo i due si sono dati appuntamento in una zona isolata, nei pressi del cimitero di Buonabitacolo. L’allevatore, però, prima di recarsi nel luogo dell’incontro con il danaro informa dell’accaduto i carabinieri. Giunto sul posto, consegna i 1400euro al suo interlocutore che gli restituisce il cane. A quel punto però entrano in azione i carabinieri. Per il 39enne sanzese scattano le manette, per il reato di estorsione. Dopo le formalità di rito è stato trasferito presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari, così come disposto dall’autorità giudiziaria di sala Consilina.
Roberta Cosentino