La Procura di Lagonegro ha presentato ricorso in appello contro la condanna in primo grado a 18 anni di Karol Lapenta, reo confesso dell’omicidio del coetaneo Antonio Pascuzzo. Si attende dunque che venga fissata l’udienza per il processo di secondo grado sul terribile delitto avvenuto il 6 aprile 2018 a Buonabitacolo. Il Pubblico Ministero che già durante il processo a Lagonegro aveva chiesto, assieme all’avvocato delle parti civili, l’ergastolo per il giovane di origini polacche punta alla revisione delle sentenza di primo grado che invece non aveva riconosciuto due delle tre aggravanti contestate, in particolare la premeditazione e la crudeltà, e aveva comminato 18 anni di reclusione a per l’omicidio. Nel processo di primo grado erano emersi i rapporti tra Lapenta e Pascuzzo, due giovani, l’uno all’epoca dei fatti 18enne e l’altro 17enne, entrambi di origini straniere, il primo arrivato dalla Polonia e adottato ad 11 anni, il secondo da poco tornato a vivere a Buonabitacolo dal padre dopo aver trascorso l’infanzia in Perù con la madre. Due ragazzi che abitavano nello stesso paese ma che non si frequentavano se non per la cessione di piccole quantità di marijuana come doveva avvenire anche in quella terribile sera in cui si consumò il delitto. Il movente dell’omicidio infatti è stato sempre ricondotto alla volontà di Lapenta di appropriarsi di tutta la marijuana che Pascuzzo deteneva per lo spaccio, pur non avendone il denaro, un’azione però secondo i giudici di primo grado, non premeditata ma, decisa nel giro di una mezz’ora da quando i due avevano cioè, come dimostrano i tabulati telefonici, preso appuntamento. Queste conclusioni, però, che tenevano conto anche della difesa di Lapenta la quale ha sempre sostenuto l’incapacità di intendere e di volere del giovane, il suo disagio psichico e la mancata sussistenza di due aggravanti, non hanno mai collimato con la posizione del Pubblico Ministero che ha deciso di fare appello. In questo nuovo processo Karol Lapenta, al momento trasferito dal carcere di Potenza, non sarà più accompagnato dall’avvocato Michele Di Iesu, il legale che fino ad ora lo ha seguito.
Daria Scarpitta