Chiama gli accalappiacani per rispondere ad alcune aggressioni perpetrate da randagi e viene ricoperto da insulti. E’ accaduto al sindaco di Camerota Mario Scarpitta finito suo malgrado nel mirino degli haters. A rivelarlo è stato lui stesso con un lungo post in cui spiega le ragioni dei provvedimenti adottati, stigmatizza le offese ricevute e proclama il suo amore per i cani…quelli buoni, però! Ma andiamo con ordine. Tutto è iniziato con una Delibera di Giunta con la quale si stabiliva di intervenire sul fenomeno del randagismo a Camerota, sancendo tra l’altro l’arrivo di personale specializzato per la cattura dei 4 zampe più in difficoltà o aggressivi. E questo epr rispondere ad una serie di episodi che avevano visto alcuni randagi attaccare turisti e persone del luogo, con l’aggressione più grave conclusasi per la vittima con 40 punti di sutura. Diffusasi la notizia del provvedimento, lo scorso 15 ottobre sulla pagina fb dell’Enpa sezione di Camerota è comparso un post dove si protestava contro la delibera, accusando il sindaco di voler accalappiare anche un randagio molto amato a Camerota, il cagnolino Lucky, noto perché solitamente fa da accompagnatore ai turisti o da cane da guardia per i bimbi che si apprestano ad entrare a scuola. Il post ha subito fatto scattare la furia degli animalisti che nei commenti e nelle condivisioni hanno offeso il sindaco anche con parolacce, additandolo in alcuni casi, ed è los tesso sidnaco a riferirlo come “Caino”. Di qui la decisione del sindaco di spiegarsi sotto forma di lettera indirizzata proprio al cagnolino Lucky per cui Scarpitta esprime affetto ed apprezzamento epr quel suo ruolo di “cane poliziotto”. Il primo cittadino coglie l’occasione per annunciare i vari provvedimenti assunti contro il randagismo, tra cui la microchippatura dei cani avvenuta nelle strutture sportive delle 4 frazioni del Comune e l’affido di alcuni esemplari a famiglie del posto e chiarisce che l’arrivo degli accalappiacani avrebbe riguardato solo i cani in disagio, per dare loro un ricovero e cibo sicuro e per quelli litigiosi, per tutelare la popolazione. Nessuna intenzione dunque di operare nei confronti dei randagi ben accetti ed inseriti nella comunità come Lucky. Anzi, scrive Scarpitta “Dopo la delibera di giunta , ho contattato di persona Maria Principe, una delle volontarie dell’Enpa di Camerota e le ho detto di tenerti d’occhio, perchè – da lì a breve – saremmo intervenuti per prelevare i cani in difficoltà e quelli più aggressivi. Tu non sei tra loro. Tu sei il ‘cane poliziotto’ e Camerota ha ancora bisogno di te.” Dopo la lettera del sindaco e un incontro chiarificatore tra i volontari e Scarpitta, l’Enpa è intervenuta con un nuovo post a confermare la versione del primo cittadino e a stigmatizzare quanto accaduto. I commenti offensivi, da cui l’ente ha preso le distanze, sono stati cancellati e il sindaco ha annunciato una nuova campagna di microchippatura.
Daria Scarpitta