Il Gip del Tribunale di Vallo della Lucania ha revocato la misura cautelare del divieto di dimora, e per alcuni anche la sospensione dai pubblici uffici a carico che pesava su sei indagati nell’inchiesta sulla corruzione al Comune di Camerota. Tornano ad essere liberi ma obbligati alla firma : Giancarlo Saggiomo, Vincenzo Bovi e Vincenzo Di Luca, Antonietta Coraggio, Lorenzo Calicchio e Mauro Esposito . a quest’ultimi tre è stata revocata anche l’interdizione dai pubblici uffici. “ In questo modo Coraggio – afferma il suo avvocato Franco Maldonato – può tornare a lavorare presso il Comune di Camerota dove ricopre il ruolo di responsabile dell’ufficio urbanistico e a svolgere il suo incarico di vice sindaco di Vallo della Lucania dal quale si era allontanata appena dopo la notifica della misura cautelare” . “ I fatti che hanno coinvolto nell’inchiesta il commercialista di Palinuro Mauro Esposito sono legati al periodo in cui era responsabile finanziario del Comune. Da un anno lavora presso un altro Ente . Quindi – spiega l’avvocato Vincenzo Speranza – sono venute meno le esigenze cautelari. Il Gip ha accertato che è nell’impossibilità di mantenere un contatto con il contesto investigativo in cui sarebbero maturate le condotte che gli vengono contestate” . Stessa cosa per Saggiomo, all’epoca era presidente della società “ La Calanca “. Oggi invece non ricopre più cariche societarie ne tanto meno elettive e quindi anche per lui si è resa ingiustificata il divieto di dimora. “ Architetto saggiomo – precisa il suo avvaocato Rino Napolitano – avrà modo di chiarire meglio l ‘intera vicenda per gli aspetti che lo riguardano “ . Intanto restano in carcere : Fernando Cammarano e Rosario Abbate. E ai domiciliati gli ex sindaci Antonio Troccoli e Antonio Romano e poi l’ex assessore Ciro Troccoli e Michele del Duca , ex vice sindaco.
antonietta nicodemo