Anche la Corte dei conti interviene sulla vicenda del buco da quasi un milione di euro denunciato dall’ex sindaco Bortone a Camerota nel 2011 e relativa per lo più a indennità percepite illecitamente da funzionari e dipendenti del comune. La Procura regionale della Corte ha invitato a dedurre gli esponenti politici e amministrativi coinvolti, nello specifico: Antonio Troccoli, all’epoca dei fatti contestati primo cittadino, l’attuale sindaco Antonio Romano, che era in giunta con Troccoli e poi gli assessori Giuseppina Fiore, Orlando Laino, Mattia Gerardo Del Duce, Pantaleone Mea e Ciro Coppola, l’ex vice segretario Savatore Ciociano e l’ex segretario Luigi Cupolo. Tutti, entro il prossimo 5 febbraio, dovranno presentare le proprie memorie difensive in merito. Rischiano, infatti, di dover rimborsare di tasca propria le casse comunali di quei 992 mila euro e rotti che secondo la Corte dei Conti sono stati ceduti illecitamente, sulla base di un’azione penale già in corso presso il Tribunale di Vallo della Lucania . Nello specifico circa 100 mila euro sarebbero stati concessi a due dipendenti tra cui a Ciociano, come indennità nell’ambito delle mansioni svolte nell’ufficio di invalidità civile che nel periodo2003-2004 andava a sbrigare pratiche poi passate all’Inps, un’indennità che per la Corte dei Conti non ha alcuna rispondenza nella normativa perché per i pubblici dipendenti vige il principio dell’onnicomprensività della retribuzione. Circa 514 mila euro sarebbero stati elargiti ai dipendenti nell’ambito dei recuperi dell’evasione sulla Tarsu, quando la finanziaria dell’epoca stabiliva questi incentivi in merito all’Ici. Altri 323 mila euro sarebbero poi stati corrisposti alla società per riscossione dei tributi locali quando invece, secondo i magistrati, l’esternalizzazione dei servizi può aversi solo dopo essersi assicurati della mancanza di personale interno in gradi di svolgere quelle mansioni. Sulla vicenda la Corte dei Conti vuole vederci chiaro ma il Sindaco Antonio Romano si dice tranquillo “ confido nella giustizia . Presenteremo – ha detto – le nostre controdeduzioni rispetto ai rilievi mossi tenendo anche conto del fatto che la parte politica in questa vicenda è stata assolta perché il fatto non sussiste”.
Daria Scarpitta