Forse un cortocircuito. Il municipio resterà chiuso in attesa della perizia di agibilità.
Escluderebbero la pista dolosa gli inquirenti al lavoro per ricostruire la dinamica dell’incendio che ieri, nel tardo pomeriggio, ha pesantemente danneggiato il municipio di Camerota. Le fiamme sarebbero partite intorno alle 18, poco dopo la chiusura degli uffici comunali, avvolgendo dapprima alcuni arredi, poi, in pochi minuti, l’intera sala consiliare, distruggendola completamente. Il fuoco ha, infatti, divorato i tavoli dei consiglieri, le sedie del pubblico, computer, fascicoli vari e l’intera biblioteca comunale, fortunatamente però non ha provocato né vittime né tantomeno feriti. E’stato, in parte danneggiato anche l’archivio comunale, ma le forze dell’ordine, prima che le fiamme prendessero il sopravvento sono riuscite a portare via quasi tutti i faldoni, anche quelli che riguardano scottanti vicende giudiziarie. Il peggio è stato evitato grazie alla prontezza di alcuni dipendenti che notando del fumo fuoriuscire dai locali posti al pian terreno hanno fatto scattare l’allarme. Dopo poco sul posto sono giunti, oltre ai carabinieri della compagnia di Sapri, i vigili del fuoco e lo stesso sindaco Antonio Romano. Ci sono volute diverse ore per domare le fiamme, ma alla fine la forza dell’uomo ha prevalso. Secondo una prima ricostruzione e in seguito al sopralluogo effettuato stamane dai vigili del fuoco, le fiamme sarebbero partite in seguito ad un corto circuito nella sala server, posta vicino all’aula consiliare, di qui sarebbe stata esclusa la pista dolosa, anche se le indagini, proseguono, comunque ad ampio raggio, così come disposto dal pm, titolare del caso, il sostituto procuratore Renato Martuscelli. I locali interessati dalle fiamme sono stati posti sotto sequestro e in giornata dovrebbero essere portati a termine rilievi irripetibili; e a breve dovrà essere sciolta la riserva sull’agibilità della residenza municipale camerotana, la perizia ufficiale dovrebbe giungere nei prossimi giorni. Chiaro comunque che il palazzo di città prima di riaprire, visti gli ingenti danni, dovrà essere interamente bonificato.
Roberta Cosentino