Scambiarono la sacca ematica durante una trasfusione per un’omonimia e Gerardo Fasolino, 75enne di Marina di Camerota morì al Ruggi di Salerno. Dopo otto anni si chiude definitivamente la vicenda giudiziaria con la sentenza della Corte di Cassazione che ha condannato l’ortopedico Luigi La Bella,ad un anno e sei mesi di reclusione e il tecnico di laboratorio Michele De FIma ad un anno e due mesi. I giudici hanno anche deciso di assolvere il dottore Ernesto Prisco e l’anestesista Stanislao Perciato, quest’ultimo dopo che la difesa ha dimostrato come fosse intervenuto quando ormai a Fasolino era già stata somministrata quasi una sacca ematica intera, una dose già di per sé letale. La Cassazione ha dunque confermato le condanne di primo e secondo grado per La Bella e De Fima e annullato definitivamente quelle per Perciato e Prisco, condannati fino in Appello ad un anno e tre mesi di reclusione. La tragedia si verificò nell’estate 2009 quando Fasolino si ricoverò all’ospedale di Salerno per un intervento di sostituzione della protesi all’anca. Nel corso dell’operazione ci fu però la necessità di alcune trasfusioni di sangue . In questo frangente gli fu somministrata una sacca di sangue incompatibile con il suo gruppo sanguigno che lo portò nel giro di poco alla morte per choc anafilattico. Era il 3 luglio 2009. Le indagini riuscirono poi a stabilire che la sacca fu scambiata per un caso di omonimia. Vi era infatti un altro paziente in cardiochirurgia con lo stesso cognome e bisognoso di trasfusione. La sacca che venne iniettata a Fasolino era in realtà destinata a lui. Il 75enne di Marina di Camerota aveva infatti sangue “0 positivo” che può donare a tutti ma ricevere solo dal suo gruppo. Un errore fatale quello che portò alla morte di Fasolino che ora la Cassazione ha deciso di punire con una duplice condanna.
DARIA SCARPITTA