E’ stata costretta a girare tre strutture per riuscire a far medicare il suo bambino che cadendo si era procurato una ferita alla testa. E’ questa la denuncia di una madre di Caserta in vacanza nel Cilento, a Marina di Camerota per l’esattezza. Una banalità trasformatasi in un’odissea terminata a notte fonda al San Luca di Vallo della Lucania. A mandare su tutte le furie la mamma del piccolo di tre anni e mezzo i viaggi a vuoto prima presso la guardia medica di Camerota poi presso il Saut di Palinuro. In nessuno dei due presidi sanitari, ha denunciato la mamma blogger, è stato possibile applicare un punto di sutura sul capo di mio figlio” solo dopo un lungo girovagare tra quelli che dovevano essere centri di primo soccorso la famiglia, intorno alla mezzanotte, è stata spedita all’ospedale di vallo della Lucania. ed è stato al saluca che finalmente la ferita è stata tamponata e ricucita. Ma la mamma ora denuncia: “Cosa sarebbe successo se la ferita fosse stata appena più profonda?!”. E mentre una vicenda che getta ombre sulla sanità cilentana si appresta ad imboccare altre strade, continua a far discutere un’altra brutta esperienza vissuta da una donna affetta da obesità anche lei trovatasi a Camerota. Secondo la denucnia della figlia avrebbe atteso per oltre 4 ore l’arrivo dei soccorritori. A rallentare l’intervento sarebbe stata la mancanza di mezzi idonei a trasportare la donna di 231 chili. “E’ stato completamente ignorato il diritto alla salute che è sancito dalla Costituzione Italiana, ora spero che la situazione venga chiarita e che nessuno mai più viva un episodio del genere”.
Roberta Cosentino