Ricetta anticrisi a Marina di Camerota dove il titolare dell’albergo-ristorante “Brera”, ubicato nei pressi di Piazza San Domenico, ha lasciato che dei turisti russi, ospiti della sua attività, gli sfasciassero l’auto pur di garantir loro quel divertimento che in autunno è del tutto introvabile sul territorio cilentano. L’ “ideona”, che è stata immortalata e che ha fatto il giro di tutti i media, è venuta a Nicola Mastrolonardo, un buon diavolo che assieme al fratello cerca di mandare avanti la sua riconosciuta impresa commerciale con tutte le difficoltà del caso: crisi opprimente, presenze in calo e tasche dei visitatori sempre più vuote . Domenica scorsa, mentre un gruppo, composto da una ventina di russi, terminava la propria cena presso il Ristorante e si poneva la fatidica domanda: “E ora che cosa facciamo per passare la serata?”, il Mastrolonardo ha fatto la sua proposta. Non sapendo come giustificare il fatto che in autunno inoltrato anche una cittadina turistica e ricca di vita come Marina di Camerota diventa un paese di poche anime con zero discoteche e locali, e temendo che i turisti potessero lasciare il Cilento insoddisfatti, ha pensato bene di offrire loro una serata indimenticabile. Ha proposto infatti di fare a pezzi la sua auto. Un’auto vecchia, per carità, una Fiat Punto grigia di circa 14 anni, con un valore commerciale piuttosto irrisorio, ma che ha ugualmente deciso di sacrificare alla causa. Ecco che, dunque, imposte alcune semplici regole come il divieto di infrangere i vetri, per evitare che i turisti si facessero male e che si dovessero poi raccogliere i mille frammenti, e donate loro mazze e bastoni per il compito, ha lasciato che ammazzassero , assieme alla sua auto, anche la noia. Nessun ferito alla fine della demolizione, come farebbero pensare le foto, perché il volto degli “sfascia-macchine” è solo macchiato di cioccolato , un altro ingrediente del divertimento. Solo tante risate, perciò, e la promessa di tornare a Marina di Camerota. Obiettivo raggiunto? Beh… il titolare pare che abbia preso una lauta mancia, ha avuto un ritorno pubblicitario e di certo ha lasciato che la cittadina restasse impressa nei ricordi dei turisti russi. Tuttavia, l’iniziativa di Mastrolonardo, che già ci aveva abituato a gesti estremi come quando ingerì la multa per sosta vietata davanti alla vigilessa che gliela aveva appena comminata, risuona come una nuova protesta, come un atto d’accusa duro verso un Cilento che ha velleità turistiche, meteo e bellezze a suo favore, ma resta morto per gran parte dell’anno.
Daria Scarpitta