Giudizio immediato per Nancy Liliano, la 31enne che il 6 aprile dello scorso anno a Campagna, alla guida di un Suv Range Rover, si è schiantata contro una gazzella dei Carabinieri e una Fiat Punto, uccidendo tre persone, il maresciallo Francesco Ferraro di 25 anni, il collega 27enne Francesco Pastore e il pensionato 75enne Cosimo Filantropia.
L’accusa per la donna è di omicidio stradale senza aggravanti, ma con la colpa di non aver saputo controllare il proprio veicolo a causa della velocità elevata, che secondo quanto ricostruito, era compresa tra i 128 e i 133 km/h. Nelle pagine del provvedimento non vi è invece alcuna menzione sullo stato di ebbrezza e droga, di poco superiore alla norma, rilevato nella 31enne: l’unica colpa contestata alla Liliano è quella dell’alta velocità che l’avrebbe portata a violare il codice della strada e a travolgere prima l’auto dei Carabinieri e poi quella dell’anziano, sull’arteria che collega Eboli e Campagna.
Una “condotta colposa” così che la Procura di Salerno ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato. Il processo inizierà a febbraio e vedrà 11 parti civili riconosciute, tra cui, oltre ai familiari delle vittime, anche il maresciallo Paolo Volpe, che in quella tragica notte era alla guida dell’auto dei Carabinieri e rimase gravemente ferito nell’impatto.