Inviti a comparire sono stati emessi dalla Procura di Napoli nei confronti di 53 consiglieri ed ex consiglieri regionali della Campania. Nei provvedimenti, in corso di notifica da parte del Nucleo di polizia tributaria delle Fiamme Gialle nella sede dell’Assemblea, si ipotizza il reato di peculato.
L’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Francesco Greco e svolta dal pm Giancarlo Novelli, riguarda uno dei filoni di indagine sul presunto uso improprio dei fondi corrisposti a gruppi consiliari o a singoli consiglieri.
In particolare gli avvisi emessi oggi si riferiscono alle somme di denaro corrisposte nel biennio 2010-2012 nell’ambito dei fondi per il «funzionamento dei gruppi». Secondo l’ipotesi accusatoria gli indagati si sarebbero appropriati delle somme non utilizzandole per spese legate all’attività istituzionale: due milioni di fondi regionali bruciati per ristoranti, alberghi, regali agli amici, giocattoli per figli e nipoti ma anche per spese futili, come tintura per capelli, cialde di caffè e cene private.
Nell’inchiesta della Procura di Napoli sui rimborsi dei consiglieri regionali non risulta coinvolto il Presidente della regione Campania. Mentre ad aver intascato più soldi e a dover maggiormente giustificare è proprio l’uomo più vicino a Caldoro: Gennaro Salvatore presidente del gruppo “Caldoro Presidente, Nuovo Psi”, il quale risulta aver ricevuto circa 93mila euro in due anni.
Coinvolti anche tutti gli altri gruppi: in testa Idv e Udeur con il 95% di uso ingiustificato e privatistico del denaro; a seguire Nuovo Psi di Salvatore ( 91%); Pdl (89%); Pd (82%).
La Consigliera Lucia Esposito del Pd, è l’indagata alla quale è attribuita la somma minore di denaro pubblico ricevuto e adoperato per fini strettamente privati, pari a 4.500 euro.