ll progetto della Regione Campania si chiamava buone prassi, ma in realtà era una truffa, almeno secondo quanto accertato dalla Guardia di Finanza. L’ente di Palazzo Santa Lucia, con i suoi precedenti inquilini, aveva stanziato per realizzarlo un finanziamento di 8 milioni e 775 mila euro, ma proprio per presunte irregolarità nella gestione dei fondi destinati alla formazione professionale, le fiamme gialle, con il coordinamento della procura di Napoli, hanno fatto scattare diversi sequestri e denunce. Tra i nomi delle persone coinvolte spicca quello dell’ex assessore regionale Corrado Gabriele; nei confronti del politico la Procura ipotizza i reati di turbativa d’asta e abuso d’ufficio; tuttavia Gabriele non è tra i destinatari dei provvedimenti di sequestro, che sono stati notificati solo agli imprenditori beneficiari dei contributi. Oltre che sul progetto «Buone prassi», i militari della Guardia di Finanza nel complesso hanno esaminato 66 progetti tutti riferiti alla legge che disciplina la formazione professionale, presentati da vari soggetti, per i quali il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, su richiesta della Regione Campania, aveva stanziato un finanziamento per un valore complessivo di 48 milioni di euro per il 2008 e di 148 milioni per il 2009. E ancora, quattro progetti presentati nell’ambito dell’iniziativa comunitaria Pic Equal, per i quali lo stesso ministero unito all’ente di palazzo Santa Lucia avevano stanziato in due diverse occasioni, 1 milione e 600 mila euro e 2 milioni e 750 mila euro e infine, circa 500mila euro per un progetto a favore di società cinematografica e pubblicitaria. «Attraverso complesse attività investigative di carattere documentale, riscontrate da intercettazioni telefoniche e ambientali, perquisizioni e indagini bancarie», sottolinea il procuratore aggiunto della Repubblica, Francesco Greco, è stato rilevato che l’ assessore alla formazione pro-tempore della Regione Campania ,Corrado Gabriele, unitamente ai tre dirigenti succedutisi nel ruolo di coordinatore dell’Area generale di coordinamento 17 della Regione, «con diversi sistemi di frode, hanno consentito a vari imprenditori di accedere a finanziamenti pubblici in violazione alla normativa sugli appalti». «Al termine delle indagini – sottolinea Greco – emergeva come le persone coinvolte avessero, a vario titolo, tentato di accedere, illecitamente, a finanziamenti pubblici per oltre 200 milioni di euro, riuscendo a ottenerne effettivamente circa 20 milioni».
Roberta Cosentino