Carmine Testiera, l’ufficiale giudiziario di Vallo della Lucania, accusato di concussione, corruzione in atti giudiziari e falso ideologico è stato scarcerato. Ieri i suoi difensori, l’avvocato Mario Valiante del Foro di Salerno e l’avvocato Francesco Annunziata di quello di Napoli Nord hanno discusso anche la terza ordinanza di custodia cautelare in carcere disposta nei suoi confronti e il Tribunale delle Libertà di Salerno ha deciso di annullare questa, come le due precedenti. Il collegio giudicante ha accolto i motivi di riesame delle tre ordinanze avanzati dai legali della difesa e in particolar modo quelli sulla insussistenza dei presupposti delle esigenze cautelari. Testiera, dunque, può lasciare il carcere di Fuorni e tornare ad Ascea dove sarà ristretto ai domiciliari in attesa che si proceda la vicenda giudiziaria scoppiata lo scorso dicembre quando vennero apposti i sigilli al suo ufficio presso il tribunale vallese. Testiera era finito in carcere dopo essere stato beccato a chiedere una tangente di 50 euro per il pignoramento di un’auto. Sul suo capo però pendeva già un’altra indagine legata ad una denuncia per aver consentito l’accesso di una ditta ad un fondo privato senza l’autorizzazione del giudice. A seguito di ciò, vennero sequestrati gli atti presenti nel suo ufficio dai quali sono emerse altre irregolarità, l’ultima in merito ad un pignoramento immobiliare che, secondo gli inquirenti, aveva delineato definitivamente il modus operandi tipico di questo ufficiale giudiziario e che era costato a Testiera la terza misura carceraria.
“Il caso si sta ridimensionando- ha detto ieri invece l’avvocato Valiante- il nostro assistito ha ammesso solo alcune delle irregolarità contestate”.
Daria Scarpitta