È durato una mezz’ora circa l’interrogatorio di garanzia del sindaco di Casal Velino Silvia Pisapia svoltosi venerdì. Assistita dal suo avvocato Felice Lentini ha risposto alle domande degli inquirenti. “Ha chiarito – ha detto il suo legale – nei limiti della memoria e del ricordo tutto ciò che era possibile chiarire”. Nel corso dell’interrogatorio la prima cittadina ha segnalato che da anni il Comune si avvale di una centrale unica di committenza che è l’Unione dei Comuni Velini e che i servizi al centro dell’inchiesta che la vede indagata per corruzione, abuso d’ufficio e falso, cioè, porto, manutenzione, rifiuti, sono affidati ad altri soggetti economici che nulla hanno a che vedere con quelli finiti al centro dell’inchiesta. “D’altra parte – ha aggiunto l’avvocato Lentini – abbiamo fatto presente che sulla piattaforma del Mef emerge che sono state fatte oltre 137 gare di appalto dal 2015 al 2020 senza che ci sia stato un ricorso al Tar”. Il sindaco ha dunque difeso il proprio operato nel corso dell’interrogatorio di garanzia. Il suo legale ha provveduto anche a presentare istanza di riesame al Tribunale della libertà in merito alla misura cautelare del divieto di dimora a cui è stata sottoposta. Ora si attende che venga fissata l’udienza. Intanto a farsi sentire dai magistrati per chiarire la propria posizione è stato anche il funzionario comunale Angelo Gregorio. Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere invece il vicesindaco Domenico Giordano e il responsabile della polizia municipale Giuseppe Schiavo. Sono in totale tredici gli indagati, solo la sindaca è stata sottoposta a misura cautelare. Tutti sono connessi ad un sistema di gestione clientelare e familistico del Comune secondo quanto emerso dalle indagini dove si agiva favorendo delle cooperative in cambio di assunzioni ed effettuando affidamenti illeciti.
Daria Scarpitta