La Consac Infrastrutture ha inaugurato questa mattina a Casal Velino la nuova centrale idroelettrica ad acqua potabile denominata “Dominelle”. Si tratta di un piccolo impianto da 25 kw di potenza che, a differenza delle centrali idroelettriche tradizionali, utilizza l’acqua destinata alle case e, sfruttando la pressione in esubero rispetto a quella necessaria a raggiungere le utenze, riesce a produrre energia elettrica. Stamane all’appuntamento di presentazione c’erano il sindaco di Casal Velino Silvia Pisapia, che ha fatto gli onori di casa, e i vertici della società, Simone Valiante, presidente di Consac Infrastrutture, Gennaro Maione, Presidente di Consac Gestioni e l’ing. Felice Parrilli, Direttore di Consac Infrastrutture. Presenti anche gli alunni degli istituti tecnici di Vallo della Lucania e di Sapri che hanno seguito un video di 9 minuti in cui è stato spiegato il funzionamento della micro centrale in partitore idrico. In questo impianto l’acqua non si vede perché in entrata e in uscita è all’interno dei tubi che, da varie sorgenti del Gelbison e del Faraone, la portano poi nelle case degli utenti. Nelle tubazioni sono state installate delle turbine dalla cui rotazione, causata dall’acqua, attraverso meccanismi di trasformazione, si ricava l’energia elettrica . Questa viene venduta all’Enel che corrisponde alla Consac il corrispettivo pattuito. Si calcola che la centrale dovrebbe fruttare tra i 35 mila e i 40 mila euro all’anno. Di questo genere di impianti ce ne sono pochissimi, perché è necessario che siano presenti determinati parametri come la pressione in esubero, i serbatoi non in posizione elevata, etc. In tutto il Cilento ne sono stati costruiti solo una decina, da cui la Consac Infrastrutture dovrebbe ottenere circa 300 mila euro di introiti all’anno. “ Con la microcentrale Dominelle- ha detto l’ing. Parrilli – continuiamo a consegnare l’acqua agli utenti e produciamo energia pulita senza nessun tipo di emissioni, il tutto con un impatto ambientale zero perché abbiamo sfruttato la risorsa idrica, le tubazioni e i manufatti già esistenti.”
Daria Scarpitta