Il prefetto di Salerno ha applicato la Legge Severino e sospeso il sindaco Silvia Pisapia in quanto gravata dal divieto di dimora a seguito dell’inchiesta della Procura di Vallo della Lucania. Su tutto il territorio non si è spenta l’eco di questa vicenda che vede 14 persone indagate tra cui sindaco, vicesindaco, l’ex assessore Giovanni Cammarota, funzionari, imprenditori e l’ex presidente del Consac Rispoli, per una gestione familistico-clientelare del Comune tra favori alle coop, corruzione, appalti e assunzioni pilotate.
Il provvedimento del rappresentante territoriale del governo arriva dopo che il primo cittadino di Casal Velino si era già autosospesa dall’incarico, demandando la conduzione del Comune al suo vice Domenico Giordano, anche lui indagato ma senza essere gravato da misura cautelare. Una decisione assunta per non ledere l’immagine dell’istituzione rappresentata e della sua comunità a seguito della vicenda giudiziaria, e per consentire il prosieguo dell’attività amministrativa. Tutto questo non ha fermato però il prefetto che ha seguito quanto prevede la legge in questi casi, e cioè che quando il divieto di dimora riguarda la sede dove si svolge il mandato elettorale sussiste la causa di sospensione. Ha dunque notificato al presidente del consiglio la sua decisione invitandolo a convocare il consiglio comunale per la presa d’atto dell’avvenuta sospensione. In attesa di questo passaggio, la vicenda giudiziaria va avanti. L’interrogatorio di garanzia della Pisapia è prevista per venerdì, un momento importante per chiarire la sua posizione. L’esito di questo incontro con i magistrati e delle azioni messe in campo dalla sua difesa potrebbero modificare la situazione e la misura cautelare presa a suo carico con tutte le ripercussioni che ciò avrebbe in campo politico.
Di seguito proponiamo l’intervista aI capogruppo di minoranza Morinelli: “Senza senso è l’autosospensione decisa prima dalla Pisapia. Attendiamo che il consiglio comunale prenda atto del provvedimento del Prefetto”.
Daria Scarpitta