Divorzio al veleno tra il sindaco e il suo vice a Casaletto Spartano. Enrico Galatro, numero due di Palazzo di Città, ha rassegnato le sue dimissioni con una lettera protocollata giovedì scorso in cui annuncia la sua decisione irrevocabile. Diverse le motivazioni che lo hanno portato a decidere di lasciare l’incarico di vicesindaco e che elenca nella missiva. A partire da quell’accusa di inciuci politici rivoltagli dal sindaco sin dal 2015. “ Da allora- scrive Galatro – ho cercato di recuperare con te, sindaco, un dialogo politico-amministrativo ma le cose non hanno fatto altro che peggiorare.” A pesare secondo l’ex vice sarebbe stato l’atteggiamento di ostilità di Scannelli nei suoi confronti, l’allungamento dei tempi per la realizzazione degli obiettivi prefissati nel programma elettorale , perdita di credibilità, l’assenza di programmazione ed organizzazione. “Durante il mandato – scrive Galatro- non abbiamo mai avuto l’onore di vederci assegnate le deleghe, circoscritte alla Tua Figura.Tutto questo ci ha portato a non avere un ruolo politico”. L’ex vicesindaco in conclusione elenca le azioni che hanno rallentato, dice, lo sviluppo di Casaletto: tra queste la mancanza di provvedimenti di fronte all’assenza di medico notturno al Saut, la carente gestionali de i Capelli di Venere con gli incassi dell’area destinati a far quadrare il bilancio più che a intervenire su problemi reali come il trasporto e la mensa scolastica, il mancato trasferimento della scuola media nei locali del Comune. In risposta alle accuse il sindaco Scannelli non le manda a dire. Sulla questione del mancato spazio avuto dal suo vice, il primo cittadino replica duramente. “Se avessi avuto un soprammobile al suo posto avrebbe fatto meno danni. E’ stato accolto nella speranza che potesse dare qualcosa di concreto ma, ahimè, assolutamente no.” “Un puro fallimento”- lo definisce -“E’ soprattutto mancato nella verità, nascondendosi ad ogni malefatta.” Per Scannelli tutto si spiega con la vicinanza di Galatro all’opposizione, con cui già in passato, accusa, ha tentato di “mandarmi a mare” e con il suo desiderio di candidarsi a sindaco. “Ad oggi ha presentato una comunicazione di dimissione da Vice-Sindaco, dimenticando di presentare quella da assessore, a cui penserò io, e meno ancora quella da consigliere comunale” cosa che, secondo il sindaco avrebbe dovuto fare, nel rispetto dell’80% delle preferenze ricevute, che non gli appartengono ma sono del gruppo. “Mi è stato riferito – prosegue Scannelli- che da tempo sta cercando consensi di candidatura a primo cittadino nel gruppo di opposizione con la pretesa di sfinestrare il capogruppo di minoranza.”
Poi, un’ultima stoccata al vetriolo, Scannelli la riserva al consigliere di minoranza di Vibonati Manuel Borrelli che su Fb si era detto dispiaciuto per Galatro . “Ancora una volta appoggiando le azioni di parte dell’opposizione, ha dimenticato dei suoi vissuti problemi amministrativi di maggioranza e ha perso l’opportunità di “stare zitto”.
Daria Scarpitta
La lettera di dimissioni di Enrico Galatro
La replica del sindaco Giacomo Scannelli:
L’ultima delle sue bravate. Come definire il personaggio: se avessi avuto un soprammobile al suo posto avrebbe fatto meno danni. Capisco che è difficile per chiunque trovarsi nel mondo della verità e non saper capire, soprattutto per chi da sempre ha vissuto le opposizioni. Infatti le sue critiche si levano come da chi vive per snobbare, per criticare a prescindere.
E’ stato accolto nella speranza che potesse dare qualcosa di concreto ma, ahimè, assolutamente no. Nella sua incondizionata libertà di gestione delle sue scelte organizzative politiche-amministrative un puro fallimento.
E’ soprattutto mancato nella verità, nascondendosi ad ogni malefatta.
A distanza di una anno, poi, ha deciso di voltare pagina, di ritornare al suo ovile, quello delle opposizioni, pensando di gestirlo dal di dentro, cercando, addirittura, con la presunzione che lo sovrasta, di “mandarmi a mare”. Infatti ha cercato nei componenti il gruppo amministrativo aggregazione per raggiungere il suo scopo. Senza rendersi conto che per arrivare a sedersi su “quella poltrona” devi: proporti, dimostrare, dare trasparente disponibilità, candidarti, raccogliere la fiducia dei più, e vincere. Si vincere, emozione sconosciuta fin quando non è entrato nel nostro mondo.
Si è convinto che proporsi con la sua irruenza, con paventata personalità, magari anche a voce alta, potesse sovrastare il mondo. Vivere questo mondo non è vivere casa tua.
E’ mancato nella quotidianità e tant’è che il 19 settembre del 2015 più di pensare a presenziare un importante incendio nei pressi dell’Oasi Capelli di Venere e la giornata organizzativa della manifestazione “A’ Zita” ha preferito andare altrove in compagnia degli amici dell’opposizione.
Ritorna, purtroppo per risapute necessità, e me ne scuso per averle citate, qualche mese addietro, accolto con educazione e disponibilità, e, per completare la sua opera di “tentata rottura”, si presenta con questa sua cooperativistica missiva, di cui già sapevo poiché prima ancora di presentarla al protocollo l’aveva inviata a conoscenza di alcuni suoi amici dell’altra sponda politica.
Credo, e son certo, che atti del genere devono, prima di presentarli al protocollo, come ha fatto quel giorno di mia assenza per impegni istituzionali in Regione, essere portati a conoscenza del Sindaco e dei colleghi amministratori. Capisco che non tutti riescano a raccogliere l’educazione delle gesta.
La malafede, poi, si racchiude, perché si racchiude, nella divulgazione delle sue motivazioni col solo scopo della denigrazione. Inconcepibile.
Ad oggi ha presentato una comunicazione di dimissione da Vice-Sindaco, dimenticando di presentare quella da assessore, a cui penserò io, e meno ancora quella da consigliere comunale nel rispetto di quelle 101 persone che lo hanno sostenuto con la preferenza. L’80% dei quelle preferenze non gli appartengono, sono del gruppo, ecco perché ha il dovere di farlo. Preferenza non è proprietà.
Per meglio raffigurare il personaggio posso riferire, perché mi è stato riferito, che da tempo sta cercando consensi di candidatura a primo cittadino nel gruppo di opposizione con la pretesa di sfinestrare il capogruppo di minoranza. Assurdo e banale.
Mi rivolgo, poi, ai più che usano fb, o per battere le mani come paperelle o per dimostrare solidarietà (sono buona parte dei miei oppositori), perché catturato da due risposte.
La prima è del consigliere di minoranza di Vibonati Manuel Borrelli che, ancora una volta poggiando le azioni di parte dell’opposizione, ha dimenticato dei suoi vissuti problemi amministrativi di maggioranza tanto da portarlo dove siede politicamente oggi. Ha ancora perso l’opportunità di “stare zitto”.
La seconda, invece, dice tutto. Quella lacrima sul viso racchiude anche il mio attuale sentimento e l’unica vera risposta che politicamente merita: TANTO NON LO PIANGE NESSUNO.
Morale della favola: la mia opposizione, capisco l’azione, ha tentato di destabilizzare la maggioranza e l’unico che potesse trovare, come ha trovato nelle mie quattro amministrazioni, è solo lui: Enrico Galatro.
Firmato Giacomo Scannelli Sindaco