E’ entrato nel vivo il processo contro i cinque imputati accusati di maltrattamenti sugli alunni della scuola primaria di Caselle In Pittari. Davanti alla giustizia sono finiti quattro docenti : Rina Lovisi, Rosa Fiscina, Ines Stella e Anna Torre che avrebbero abusato dei mezzi di correzione e l’ex preside Biagio Bruno, ormai in pensione, accusato di non aver adottato i necessari provvedimento nonostante le segnalazioni dei genitori. Nell’udienza di venerdì scorso sono stati sentiti i primi a testimoni della pubblica accusa. A comparire davanti ai Giudici sono stati due carabinieri della Stazione di Sanza, il Comandante Antonio Russo e Raffaele Urciuoli. Sono stati chiamati a riferire sui contenuti del materiale video raccolto durante il periodo d’indagine 2011-2014. Le immagini riprese dalle telecamere nascoste dimostrerebbero con quanta violenza le maestre trattavano i piccoli alunni quando questi erano particolarmente vivaci o non davano ascolto al loro richiamo al silenzio. Tra le scene descritte dai due militari quella in cui Lovisi solleva l’alunno dal pavimento e poi lo lascia cadere a terra. A un perito fonico sono stati consegnati gli oltre dieci mila file audio e video che mostrerebbero i maltrattamenti subiti dai bambini dell’elementari. Avrebbe dovuto consegnare al Tribunale il risultato la scorsa settimana ma data l’enorme quantità di video da visionare e trascrivere, ha chiesto altro tempo per ultimare il suo lavoro. Nell’udienza del 22 dicembre sarà fissata la nuova scadenza per la consegna della perizia. Il processo proseguirà il 16 febbraio 2018. In quella seduta verranno ascoltati altri carabinieri della Compagnia di Sapri che hanno condotto le indagini per conto della Procura della Repubblica di Lagonegro. L’inchiesta è partita nel 2011 dopo la denuncia di alcuni genitori, che si sono costituiti parte civile nel processo contro docenti ed ex preside. Attualmente dell maestre imputate solo due continuano a prestare servizio nella stessa scuola di Caselle: Ines Stella e Anna Torre. Rosa Fiscina è in pensione.
Antonietta Nicodemo