L’assemblea per discutere della proroga della Yele, che doveva avere luogo stasera, non si terrà. Il Commissario liquidatore del CoRiSa4 che detiene la maggioranza delle azioni della società, Giuseppe Vitale, ha fatto sapere che non ci sarà. D’altra parte la sua posizione nella vicenda è chiara. Per lui la proroga della Yele è illegittima. “Il dettato normativo dice una cosa diversa- ci ha spiegato – Valuteremo comunque con gli enti competenti come agire. La cosa importante è che possiamo assicurare che verranno comunque tutelati i lavoratori, mantenuti i livelli occupazionali e garantiti i servizi” Vitale risponde così alle polemiche di questi giorni e alle richieste di proroga della Yele, la cui scadenza è fissata al 31 dicembre 2014, avanzate da diversi Sindaci fra cui quelli di Agropoli, Vallo della Lucania,e Pisciotta preoccupati del caos che potrebbe sorgere , e nei rifiuti e tra i lavoratori, dopo la chiusura della società, non essendosi ancora costituito il sistema alternativo degli Ato e degli Sto previsto per gestire il settore. “In attesa che venga costituito il nuovo ente gestore- ha replicato invece il Commissario Vitale – stiamo lavorando affinchè la situazione attuale continui sia in termini di raccolta sia in termini di livelli occupazionali. Insomma sarà uguale nella sostanza ma non nella forma”. Come a dire che il Consorzio che detiene la maggioranza della Yele ed è dunque anche la principale fonte di capitali della società se ne farà carico. Tale rassicurazione dovrebbe bloccare ogni forma di opposizione fino ad ora sostenuta dai Sindaci ma anche da altri esponenti politici del territorio che ritengono invece che l’unica soluzione al momento per evitare il caos sia la proroga della Yele e che questa non sia illegittima in quanto il modello gestionale stabilito dai Comuni del Corisa4 fin dal 1999 è stato proprio quello in house, attraverso una partecipata. D’altra parte sulla questione della proroga della Yele è venuta fuori la spaccatura in atto nel Cilento, una spaccatura rafforzata dalla politica e dalle diverse posizioni assunte dagli schieramenti. Il Pd di Vallo della Lucania è tornato a tuonare contro la proroga ritenuta una manovra per tenere in piedi posizioni di potere nel Cda della Yele più che per garantire operai e servizi.
Daria Scarpitta