Dovrà stare ad almeno 1000 metri di distanza dalla ex compagna e dai genitori di lei. E a breve sarà il braccialetto elettronico che gli verrà applicato a controllare il rispetto della misura cautelare imposta dal giudice. Protagonista della vicenda un 21enne di Celle di Bulgheria nei cui confronti i Carabinieri della Stazione di Torre Orsaia agli ordini del luogotenente Umberto Felice hanno eseguito i provvedimenti disposti su richiesta della Procura di Vallo della Lucania. La vicenda parte da lontano. Da quando diversi mesi fa il ragazzo durante una lite cacciò di casa la giovane compagna, che tra l’altro era in attesa di un bambino, muovendo minacce nei suoi confronti e verso i suoi genitori.
Dopo l’accaduto a marzo scorso la ragazza, originaria di Torre Orsaia, ha sporto denuncia raccontando una relazione fatta di maltrattamenti fisici e verbali. Subito sono scattati gli accertamenti dei carabinieri che hanno portato in questi giorni all’emissione del divieto di avvicinamento nei confronti del 21enne per maltrattamenti contro familiari e conviventi atti persecutori e lesioni. La misura cautelare è ovviamente suscettiva di impugnazione e le accuse così formulate saranno sottoposte al vaglio del giudice nelle fasi ulteriori del procedimento. E’ l’ennesima storia di amore tossico, casi sempre più comuni anche nei paesi cilentani e che vedono spesso coinvolti giovanissimi.
Proprio in questi giorni a Cuccaro Vetere un nuovo episodio. Un altro divieto di avvicinamento è stato eseguito nei confronti di un 27enne per maltrattamenti nei riguardi dell’ex compagna, aggredita fisicamente e vessata psicologicamente anche dinanzi alla figlia minore.