Delusione delle parti civili valdianesi per l’esito del processo Chernobyl, conclusosi ieri dopo dodici anni con l’assoluzione di tutti e 38 gli imputati, uno nel frattempo era deceduto, dal reato di disastro ambientale perché il fatto non sussiste. Era questa l’ultima accusa rimasta in piedi dopo che quelle di associazione a delinquere, smaltimento illecito di rifiuti, falso, danneggiamento aggravato, truffa allo Stato, frode nelle pubbliche forniture erano tutte cadute per prescrizione, visto che le indagini erano durate sei anni e il processo altri 5 con l’approdo al dibattimento solo nel 2014. Per conoscere le motivazioni della sentenza bisognerà attendere un altro mese ma a pesare sull’esito del processo sono state certamente la carenza di prove e la dichiarazione dei Noe circa la non pericolosità dei rifiuti sversati, sostenuta in base a dei prelievi Arpac che però sono stati eseguiti solo in superficie. Ecco perché i legali dei Comuni valdianesi e della locale Comunità Montana si erano opposti alla chiusura del processo, chiedendo ulteriori controlli attraverso dei carotaggi. La loro richiesta non è stata ascoltata. “ Attendiamo di conoscere le motivazioni- ha detto l’avvocato Antonello Rivellese, che rappresenta il Comune di Sala Consilina- per poi decidere se sia il caso di impugnare la sentenza in Appello. Personalmente ho sollecitato le amministrazioni valdianesi, al di là di quale sarà l’esito della vicenda giudiziaria e le possibili responsabilità penali, di fare ugualmente in proprio degli approfondimenti sui terreni coinvolti per tutelare la salute pubblica”.4 sono i terreni di San Pietro al Tanagro, Sant’Arsenio, Teggiano e San Rufo interessati da questi sversamenti illeciti di reflui provenienti, secondo le carte del vicenda, da fosse settiche di stabilimenti balneari del litorale domizio, navi attraccate a Napoli e impianti di trattamento delle acque nere . Un traffico scoperto nel 2006 che avrebbe coinvolto imprenditori, coltivatori e proprietari di terreni presenti non solo nel salernitano ma anche nelle province di Caserta, Avellino, Benevento e Foggia.
DARIA SCARPITTA