ASCEA, UNA LAPIDE IN RICORDO DEL PARTIGIANO ANIELLO D’ANGIOLILLO.
“ Quando pronunci la parola Italia ricordati di Aniello e di tutti coloro che hanno dato la vita per consegnare a te un paese libero e democratico “ e’ quanto recita la lapide dedicata al partigiano Aniello D’Angiolillo, inaugurata ad Ascea per volontà dell’Anpi Salerno.
Era un marinaio di leva che prestava servizio nell’ospedale militare di La Spezia. Nell’ agosto del ’44 ci fu un grande rastrellamento dei nazifascisti sul monte Pisano , e Aniello fu tra i 111 civili partigiani rastrellati. I civili catturati furono divisi, tra campi di concentramento e una scuola elementare, tristemente famosa per essere la sede di prigione e torture. Ucciso, il corpo del partigiano cilentano , rimase per alcuni giorni sulla riva del torrente, impedendone la sua sepoltura ma dopo qualche giorno la sua fidanzata trovò il corpo e subito dopo si attivò per favorire la traslazione della salma ad Ascea.
“Speriamo che oggi – ha dichiarato ilo residente dell’Anpi Ubaldo Baldi – lo spirito di pace prevalga sulla guerra“ .
ANTONIETTA NICODEMO
CASTELNUOVO CILENTO, UN VICOLO PORTA IL NOME DEL PROF. ANTONIO DE MARINO.
Dal 25 aprile aprile scorso a Castelnuovo Cilento un vicolo porta il nome del professor Antonio De Marino, scomparso nel 2005 all’età di 91 anni. Un grande educatore legato fortemente alla sua terra di origine. Si diplomò a Vallo della Lucania e laureò a Napoli. Iniziò la sua carriera di docente al liceo classico di Agrigento: tra i suoi allievi anche il noto scrittore Andrea Camilleri. Tanti i suoi scritti che parlano del Cilento e di Castelnuovo, dove si è fatto seppellire. Un personaggio di alto profilo culturale. L’amministrazione del sindaco Eros Lamaida ha pensato di mantenere vivo il suo ricorso intitolandogli un vicolo nel centro storico del paese. Nel corso della cerimonia d’inaugurazione il professor Giuseppe Galzerano ha ripercorso la vita e la carriera professionale di Antonio De Marino, un uomo che credeva che la crescita di una popolazione e l’affermazione della libertà e della democrazia passano dalla conoscenza e dalla cultura.
ANTONIETTA NICODEMO