Il Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano cerca soggetti privati per affidare in gestione una serie di proprietà pubbliche. L’obiettivo quello di realizzare una rete di servizi turistico-culturali tra centri accoglienza, info point, stazioni di ristoro, aree multimediali wi-fi, piccoli laboratori di produzione, esposizione e vendita di prodotti legati al tema dell’artigianato tipico e/o della dieta mediterranea, in modo che i beni del Parco vengano valorizzati e il territorio sia in grado di accogliere sempre meglio il turista. Nel bando con annessa manifestazione d’interesse c’è l’elenco di questi immobili. Si tratta delle Ripe Rosse di Montecorice, di Punta del Telegrafo ad Ascea, della Molpa e della Pineta Palinuro a Centola, tutti da destinare a percorsi naturalistici, dei rifugi del Monte Motola a Sacco, del Monte Carmelo a Sant’Arsenio, di loc. Corcomona a Corleto, e del monte Cervati a Sanza, tutti da conservare come rifugi montani, e poi ancora del palazzo Ducale di Laurino da trasformare in Museo multimediale, del Centro Polifunzionale di Sassano da adibire a mostre e convegni, del Centro di accoglienza di San Pietro al Tanagro, del Borgo di Pietracupa a Roccadaspide, da destinare a servizi di accoglienza turistica e ospitalità diffusa, e dell’area faunistica di San Mauro la Bruca da valorizzare come itinerario naturalistico con sentiero di antichi mulini annesso. C’è tempo fino al 19 Luglio per presentare le proprie proposte ed ottenere la concessione che dovrebbe avere una durata di 15 anni. Il bando però ha già suscitato le prime polemiche. Il Sindaco di Sanza Francesco De Mieri , ad esempio, è stato critico nei confronti dell’iniziativa perché il chiaro riferimento ai privati di fatto esclude gli stessi Comuni dall’opportunità di gestire questi beni e di occuparsi direttamente della promozione del territorio. E’ ancora un giù le mani dal Cervati quello che arriva da Sanza dove il Comune lamenta la mancata concertazione sul bando e chiede che le procedure vengano sospese.
Daria Scarpitta