L’arrivo dell’inverno sul salernitano non si era ancora fatto sentire, ma a gennaio inoltrato è bastato un accenno per far partire già la prima conta dei danni. Dal Cilento al Vallo di diano la situazione è pressoché uguale. I fatti raccontano di canali e fiumi straripati, strane franate o divorate dalle mareggiate, attività commerciali e abitazioni allagate, famiglie evacuate e altre tratte in salvo, scuole chiuse e traffico deviato per evitare drammatiche conseguenze. Un bollettino inquietante che racconta delle ultime 48/72 ore a sud del capoluogo, per alcuni frutto dell’eccezionalità del fenomeno, per altri la conseguenza di abusi e speculazioni sul territorio. Le maggiori criticità sono state registrate nella zona dell’alto Cilento; lo straripamento dei fiumi Sele e Calore e di alcuni affluenti ha reso impraticabile una vasta area. Nella zona tra Capaccio, Albanella e Altavilla i vigili del fuoco sono riusciti a mettere in salvo sei persone rimaste intrappolate nelle loro auto. Ma i caschi rossi, nel tardo pomeriggio di ieri, hanno fatto i conti anche con un palo dell’alta tensione caduto in acqua e ancora nella città dei Templi per riuscire a mettere in salvo intere aziende bufaline. Attimi concitati soprattutto a CasalVelino, dove si è temuto per l’incolumità di una giovane madre e del suo figlioletto di appena due mesi, che solo per miracolo sono scampati agli effetti devastanti dell’esondazione del fiume Alento ingrossato dalla pioggia torrenziale caduta per l’intera giornata. Salvataggio in extremis, grazie all’ausilio di un gommone, anche per un anziano agricoltore, rimasto bloccato in un fondo di località Montella Vallo Scalo. A Camerota è stata soprattutto la viabilità a risentire della eccezionale ondata di maltempo e così la Mingardina è ritornata a far parlare di se. Dopo la frana dei giorni scorsi all’altezza del bivio di San Severino, ieri pomeriggio è stato il mare a creare i disagi. Le forti mareggiate hanno scavato sotto il manto stradale provocando ampi cedimenti. La situazione viene tenuta sotto stretto controllo e per evitare la chiusura totale dell’arteria tra camerota e palinuro a tarda notte il sindaco romano ha disposto lo sversamento di alcuni carichi di pietrisco per evitare maggiori fenomeni di erosione. Sono strascorse tutto sommato bene le ultime ore nella città capofila del golfo di Policastro. Dopo gli allagamenti di lunedì e le mareggiate di ieri, Sapri non ha dovuto fronteggiare particolari emergenze, prova che il piano di controllo ha funzionato bene. Nel Vallo di Diano, invece, in seguito alle piogge alluvionali la comunità montana ha chiesto lo stato di calamità naturale. “L’intero territorio, ha dichiarato il presidente Accetta, è stato interessato da eventi piovosi a carattere eccezionale che hanno determinato allagamenti diffusi in tutta la piana con danni ingenti alle colture in atto, alle strade interpoderali e alle opere pubbliche di bonifica pedemontane e montane del territorio”. “la situazione generale, già molto grave, ha evidenziato Accetta , rischia di diventare particolarmente drammatica se le piogge alluvionali non cesseranno, così come avvertito anche dai vari Comuni e dal Consorzio di Bonifica”.
Roberta Cosentino