“Ci costituiremo parte civile al processo penale che vede imputato il piromane, responsabile di un vasto incendio boschivo in località Vreccia e in località Terradura ad Ascea e Ceraso. Tolleranza zero per chi non rispetta il nostro patrimonio -. Sono le dure parole del presidente del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, Tommaso Pellegrino, dopo l’arresto di un 28enne originario di Ceraso, individuato dai Carabinieri della Stazione di Ascea come responsabile dei 200 focolai, che nell estate del 2017 portato all’incendio di 200 ettari di bosco. “Ci sono voluti due anni di indagini per individuare il colpevole – afferma – ora è il momento che paghi per ciò che ha commesso. Ha mandato in fumo un patrimonio di valore inestimabile, ettari ed ettari di polmone verde solo per il gusto di distruggere. Un gesto incomprensibile ed ingiustificabile. La natura va tutelata e difesa, il nostro Parco è la nostra casa”. Sulla vicenda è intervenuto anche il Ministro alla ambiente Costa “ . “Il Ministero –ha fatto sapere- si costituira parte civile al processo penale che ci sarà . Il segnale deve essere chiaro a tutti – ha aggiunto costa – chi tocca un Parco tocca tutto il Paese”.Per rafforzare questo concetto l ‘ente parco ha deciso di seguire il ministro e di costituirsi parte civile
“ Nessuna pietà e nessuna riduzione della pena, che deve essere di monito- sottolinea il rpsidente pellegrino – a chiunque possa solo pensare di emulare un simile atto “. Il piromane di Ceraso è finito ai domiciliari martedì scorso dopo una lunga attivita di indagine coodinata dal capitano malgieri.
In materia di sicurezza e tutela del territorio, il direttivo del parco nella recente seduta ha stipulato un protocollo con i Vigili del fuoco per mettere a punto un piano di prevenzione degli incendi.