Sono il Cilento e il Vallo di Diano le aree territoriali che in provincia di Salerno hanno il maggior numero di ditte individuali femminili. Sono infatti ben 5620 di cui il 7% nel solo Comune di Agropoli secondo i dati emersi dall’indagine condotta dal Comitato Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio di Salerno in collaborazione con l’Università di Fisciano. Dopo il comprensorio cilentano c’è la Piana del Sele ad avere ancora un numero alto di imprese in rosa con circa 4500 ditte concentrate per il 17,8% a Battipaglia. Si tratta per lo più di imprese che operano nel settore del commercio e dell’agricoltura, un trend questo che investe un po’ tutta la provincia. I numeri sono consistenti da un lato se si pensa che in tutta la provincia al terzo trimestre 2012 le imprese individuali femminili attive sono 19.721 ma dal’altro si tratta pur sempre di un dato esiguo, visto che il totale di imprese della stessa natura giuridica in zona ammonta a circa 72 mila. Insomma, le donne sono ancora poco coinvolte nella vita economica del salernitano, le loro imprese ( sempre di tipo individuale) infatti incidono sul totale solo per il 27%. A ciò si aggiunge la variazione negativa registrata da questo tipo di imprese in rosa tra il 2009 e il 2012. Con ogni probabilità, si evince dallo studio, che oltre alla crisi che fagocita le piccolissime strutture, a segnare una riduzione delle ditte individuali femminili nel periodo è il fatto che l’imprenditoria salernitana si orienta sempre più verso forme giuridiche maggiormente strutturate e stabili, invece quelle prese in considerazione dallo studio sono per lo più imprese di micro dimensioni con numero di impiegati inferiore a 10 per ditta. La diminuzione nel periodo che va dal terzo trimestre 2011 allo stesso periodo del 2012 si è avuta nel settore dell’agricoltura. Segue il manifatturiero, mentre c’è un leggero aumento nelle costruzioni, attività fino a dora a prevalenza maschile. Continua invece ad essere luogo prediletto di investimento per le donne anche nella forma giuridica delle ditte individuali, il terziario , visto che il 50% delle imprese femminili di questo tipo sono attive nella fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata. Nel settore dell’artigianato invece il loro peso scende al 16,4%. Nel Cilento c’è una diversa distribuzione però in base all’età. Nella zona costiera le donne più giovani si concentrano su agricoltura e artigianato, quelle dai 40 ai 50 anni su commercio e servizi, nella zona interna, quella del Vallo di Diano, invece un’età inferiore si registra nel commercio, la mezza età nell’agricoltura e nei servizi e un’età addirittura superiore ai 50 anni nell’artigianato.
Daria Scarpitta