Un ultimo scampolo d’estate o un primo assaggio d’autunno ?! Chissà. Tra ottimisti e diffidenti delle previsioni meteo, la costiera cilentana si prepara ad accogliere gli ultimi turisti, i fedeli del mordi e fuggi dei weekend settembrini, prima di riporre nel cassetto i ricordi di una stagione calda sotto più fronti, trascorsa tra pochi alti e tanti bassi. Un’estate, quella 2013, segnata, anche a Sud di Salerno, dagli immancabili effetti della crisi che ormai non risparmiano quasi più nessuno. E così mentre i gabbiani ritornano ad essere i padroni assoluti di spiagge e scogli e il silenzio riprende il sopravvento, gli operatori turistici tirano le somme. I conti sono presto fatti e rispecchiano quasi appieno le previsioni fatte a giugno. A settembre a parlare sono le effettive voci di bilancio. Meno il 35% rispetto al 2012. Ma il segno meno pare sia caratterizzato anche da un altro dato. Secondo le associazioni degli albergatori, infatti, quest’anno non è stata proprio l’elite dei viaggiatori a scegliere il Cilento. Spesa al supermercato piuttosto che pranzo e cena al ristorante, tenda o roulotte al campeggio anziché camera e confort in albergo, case vacanze con stanze da letto stracolme invece che le stelle degli hotel o la familiarità di b&b e agriturismi; “l’elenco, dicono gli operatori cilentani potrebbe essere lunghissimo, ma preferiamo riflettere, reagire, stendere un velo, come quei tanti teli che i turisti hanno steso sulla sabbia, invece, di occupare un lettino in un lido, rimasti anche questi prevalentemente vuoti”. Insomma un bilancio negativo che chiaramente non soddisfa e non ripaga dei tanti sacrifici fatti per ridare splendore alle strutture chiuse da mesi. La riflessione degli imprenditori è necessaria per voltare pagina. Come è necessario il mea culpa degli amministratori che troppo volte non guardano oltre il proprio naso. E’ necessario investire per non portare via anche l’ultima risorsa. Turismo significa allargare gli orizzonti, turismo significa viaggiare e come si puo’ viaggiare se le strade del Cilento sono impercorribili?! Impercorribili le strade principali, impercorribili le arterie secondarie. E allora tutto si ferma. Non circolano le auto, non circolano i treni, non salpano i metrò, non decollano gli aerei perché le guerre di potere non portano da nessuna parte se non ad una lenta e irreversibile agonia. E allora a conti fatti…è necessario invertire la rotta, ma non con le solite chiacchiere, con azioni concrete ed efficaci e anche settembre può essere il momento per ripartire tutti con una nuova grinta.
Roberta Cosentino