L’elezione della Consulta del Commercio a Vallo della Lucania non sembra mettere a tacere le lamentele della categoria, divisa su chi ha deciso di avviare un nuovo percorso e chi è totalmente sfiduciato. Con una nota, alcuni commercianti delusi che non hanno preso parte alle ultime riunioni e sono rimasti fermi a rivendicazioni precedenti, chiedono di vedere riscontri pratici dopo gli incontri tenutisi nel mese di aprile. “Facciamo gli auguri- scrivono- a chi è stato eletto a rappresentare i commercianti vallesi e ricordiamo che a poco vale un programma episodico, come quello per Natale, quando alla base c’è un’idea di chiudere e non di aprire Vallo al territorio e ai turisti”. Il loro sfogo è rivolto principalmente all’amministrazione comunale per affermare che un vero dialogo non è mai stato avviato, risposte concrete non sono state date, cosa che ha portato solo una ventina di commercianti su 250 a partecipare alle riunioni per la nomina della Consulta. Ancora una volta la lamentela cade sulla chiusura di Via De Mattia, quando – scrivono i commercianti- “in più importanti città, come Napoli e Cava de’ Tirreni, sono state riaperte conosciute vie cittadine proprio per far fronte al calo delle vendite, arrivato fino al 40% per lo stop alla circolazione”. “ In realtà, sono ormai pochi quelli rimasti contrari alla chiusura di Via De Mattia- ha replicato l’Assessore al Commercio Pietro Miraldi – perché si sono resi conto che il fatturato non è diminuito per niente. Il problema poi non è che i turisti vanno via, ma che sono spesso gli stessi vallesi a fare acquisti altrove, il che vuol dire che un motivo c’è…” Da parte sua, invece, la Consulta del Commercio non vuole farsi contagiare da questa perdita di entusiasmo di parte dei colleghi. Giovedì 14 Novembre alle 20.00 è prevista una nuova riunione a cui è stato invitato anche l’intero consiglio comunale. Ed è partita un’azione di volantinaggio per far conoscere l’appuntamento. “Così non ci saranno più scuse per non partecipare – ha detto il neo presidente Roberto Viterale – Se i nostri colleghi vogliono denunciare i loro problemi che vengano agli incontri, anziché continuare a lamentarsi senza far nulla. Noi siamo pronti a parlarne. La Consulta non è del Comune ma dei commercianti. Noi siamo con loro. Anzi, se ci fossero almeno due rappresentanti per zona a far conoscere le esigenze dei negozianti di questo o quel quartiere si potrebbe fare qualcosa, anche unirsi per rivolgersi insieme ai grossisti e ottenere ulteriori sconti. Bisogna capire che l’unione fa la forza”.