Oltre 800 mila euro di debiti. E’ quanto hanno accumulato nei confronti della Comunità Montana Bussento, Lambro e Mingardo, i Comuni associati ed esterni che hanno fruito negli anni passati del rifugio per cani di Torre Orsaia, dei servizi connessi e di una serie di opere realizzate dall’ente sul loro territorio. La vicenda è venuta fuori nel corso dell’ultima riunione della Conferenza dei Sindaci della comunità montana svoltasi a Futani a fine luglio . Dopo la relazione del dirigente dell’ufficio associato che ha snocciolato le cifre del debito, precisamente 817.762,08 al 31 dicembre 2017, il presidente Vincenzo Speranza ha sottolineato l’insostenibilità della situazione che va a riverberarsi poi sui pagamenti al personale dipendente e ai forestali dell’ente montano, e la necessità della Comunità di procedere al recupero anche coattivo di quanto le spetta. L’assemblea dunque ha predisposto un piano di rientro che prevede delle differenze in base all’apporto accumulato e in base alla distinzione tra Comuni membri e Comuni esterni. Questi ultimi, infatti dovranno saldare la loro posizione debitoria in un’ unica soluzione entro il 31 ottobre 2018, cosa valida anche per i Comuni associati con debiti fino a 3 mila euro. Se invece la quota si aggira tra i 3 mila e i 9 mila euro il pagamento dovrà avvenire in cinque rate bimestrali con scadenza al 30 giugno 2019 . Previsto invece il pagamento in dodici rate bimestrali con scadenza il 30 giugno 2020 per chi ha posizioni debitorie fino a 45 mila euro e quello in diciotto rate bimestrali a scadenza 30 giugno 2021 per i comuni con un debito superiore ai 45 mila euro. Sono 33 i Comuni nei cui confronti ora l’ente montano batte cassa. Ad aver accumulato nel tempo, e più o meno negli anni 2006 -2017, i debiti più consistenti risultano il Comune di Rofrano con 120 mila euro, seguito da Centola (108 mila euro), Sapri (105 mila euro), Santa Marina ( 81 mila euro) Torraca e Sala Consilina che si aggirano sui 64 mila euro. Altri sette Comuni hanno debiti tra i 35 e i 22 mila euro. Sono Vibonati (35.842,05), Casaletto (29.282,01), San Giovanni a Piro (28.617, 83), Buonabitacolo (25.143,41), Torre Orsaia (23.432,56) e Caselle in Pittari (22.797, 79). Ora il piano di rientro verrà sottoposto all’approvazione della Giunta della Comunità Montana che darà gli incarichi agli avvocati per attuarlo. I comuni che non aderiranno formalmente al ripiano, cioè con l’assunzione di un piano di spesa, saranno sottoposti al recupero coattivo dei debiti.
Daria Scarpitta