A spegnere il fuoco in jeans e maglietta. Sono queste le ultime accuse che piovono sulla Comunità Montana Bussento, Lambro e Mingardo che, oltre a registrare il malcontento degli operai idraulico-forestali per i ritardi nei pagamenti e la precarietà rispetto al futuro, deve fare i conti anche con il dito puntato sulle attrezzature obsolete o in alcuni casi inesistenti. Il paradosso, messo in evidenza dagli stessi operai, è che diverse volte un sarto professionista è arrivato a prendere le misure agli operai ma da oltre un anno di tute antinfortunistiche non se ne vede neppure l’ombra. Alla fine dell’estate 2012 il primo incontro con il centimetro da parte degli operai perché entro il prossimo anno gli addetti all’antincendio potessero avere il loro vestiario adatto, poi nelle estate 2013 riparte il servizio ma ancora nulla sui vestiti, mentre ricompare il sarto, non una ma ben due volte, senza però poi nulla di concreto. “Ci sembra che ci prendono in giro- hanno detto gli operai esasperati- ma con il fuoco non si scherza. Qui si gioca con la pelle degli operai.” E le accuse che piovono sono pesanti: di giovani mandati in jeans e maglietta a spegnere i roghi, senza la pur minima formazione, senza attenzione alle norme sulla sicurezza e con la promessa che qualcuno si sarebbe attivato. A ciò si aggiunge anche la mancanza di abbigliamento idoneo per chi lavora nei cantieri e l’assenza di cassette per la medicazione o anche dell’acqua per potersi lavare visto che la condotta non è allacciata. Particolari che potrebbero diventare rogne giudiziarie nel migliore dei casi o tragedie annunciate. Il Presidente della Comunità Montana Cristoforo Cobucci resta esterrefatto: “Non mi risulta niente di tutto ciò- ci ha detto – esprimo pubblica condanna per il comportamento della struttura tecnica dell’ente, unica responsabile dell’organizzazione del lavoro, che ha operato “contra legem” e che ha omesso di informarmi su queste carenze. Tale omissione sarà oggetto di valutazione nelle sedi competenti.” Cobucci fa sapere di stare valutando lì’ipotesi di sospendere l’ antincendio fino a quando – ha detto- “il sarto professionista” non avrà ottemperato alla commessa ricevuta.”
Daria Scarpitta