Vibonati sale nel giro di pochi giorni a quota 9 casi, e con l’incremento dei numeri cresce anche la preoccupazione per una situazione che potrebbe ancora veder lievitare i contagi. Due i cluster che stanno interessando la cittadina, uno legato al contagio sviluppatosi attorno al Centro Trasfusionale di Sapri, e uno connesso al caso di un 18enne di Villammare. Dopo la positività di due operatori sanitari di Vibonati, marito e moglie che lavorano presso il presidio dell’Immacolata e venuti a contatto con il dottore del Centro Trasfusionale, anche un uomo di Villammare che si era recato in quei giorni a donare il sangue, come spesso accade nel periodo natalizio, è risultato positivo e di lì a poco il contagio si è esteso alla sua famiglia. I genitori, la sorella e il figlio sono risultati positivi facendo salire a 7 i casi di Vibonati connessi al focolaio del centro trasfusionale sorto dopo la positività di una ragazza rientrata dall’Inghilterra.
Ma nelle ultime ore un’altra vicenda impensierisce il Comune vibonatese, la positività di un diciottenne che pare abbia avuto dei contatti con una decina di coetanei, forse proprio per celebrare il Capodanno, o comunque tenuto conto del periodo festivo. Proprio in queste ore un altro giovane di Villammare, collegato al diciottenne, è risultato positivo ma sarebbero diversi i ragazzi individuati come contatti di caso e ci sarebbe anche qualcuno con dei sintomi, da verificare se sinonimo di Covid o altro. Tra ieri e oggi sono diversi i tamponi eseguiti nel Comune di Vibonati per venire a capo dei contagi. L’età bassa dei ragazzi coinvolti fa temere per un eventuale coinvolgimento delle famiglie. È lo stesso Comune ad esprimere preoccupazione, anche per la difficoltà in questo frangente, di ricostruire con chiarezza tutti i contatti: “La presente ondata – si legge in una nota – ha assunto dimensioni allarmanti. Ci corre l’obbligo di richiamare tutti al senso di responsabilità e all’osservanza scrupolosa delle prescrizioni nazionali e regionali. Voci insistenti si susseguono su momenti di convivialità avvenuti nei giorni scorsi nel nostro Comune, per cui chiediamo a chiunque ne fosse stato interessato a comunicarlo al Dipartimento di Prevenzione senza alcun timore, per scongiurare il dilagarsi di un contagio pericolosissimo per i nostri anziani e per l’intera comunità. Sapere chi è entrato in contatto con i positivi non vuol dire fare una caccia alle streghe ma ci permetterà di individuare e spegnere sul nascere eventuali focolai”. Lo sconforto cresce tra la popolazione che in questa fase solitamente vive con gioia la festa più importante, quella del patrono Sant’Antonio Abate necessariamente ridimensionata in epoca Covid.
Daria Scarpitta