Queste le immagini di una Sapri desolante. Tante, forse troppe, le serrande abbassate negli ultimi tempi e mai più alzate. Una crisi del commercio palpabile, soprattutto se si attraversa la zona centrale della Città, tra Corso Garibaldi e Via Umberto I, dove diverse attività commerciali si sono dovute arrendere ai problemi legati al rincaro dei costi, alla poca domanda e alla crescita invece dell’e-commerce, ma anche allo spopolamento del territorio.
Una circostanza che inevitabilmente fa scattare polemiche e riflessioni tra la gente: c’è chi chiede l’istituzione di un’area pedonale nel centro cittadino saprese, chi invece invita le istituzioni a prendere in mano la situazione e adottare politiche che incentivino a investire sul territorio, e chi parla di affitti troppo alti per permettere ai titolari di portare avanti la propria attività.
Proprio negli ultimi giorni, la Città della Spigolatrice ha perso un altro pezzo della sua storia: il Bar “Rosso&Nero”, che negli ultimi 12 anni è stato gestito da Vincenzo Orlanno. Una decisione sofferta per il giovane, che insieme alla madre Tina ha portato avanti l’attività fino a mercoledì sera, ma per ragioni di carattere familiare si è dovuto fermare e, commosso, ha ringraziato e salutato tutti i suoi clienti.
Il “Rosso&Nero” rappresenta la storia di Sapri: fondato negli anni ’50 da Matteo Covone, è stato un punto di ritrovo per tanti sapresi e non solo, ma purtroppo, per il momento, la sua porta resterà chiusa.