La Regione Campania chiede lo stato di calamità per la siccità che ormai sta stringendo in una morsa tutto il territorio da sei mesi. Il presidente Vincenzo De Luca ha inoltrato l’istanza al Ministero delle Politiche agricole con un ampio dossier che evidenzia la crisi idrica rilevata nel periodo che da dicembre 2016 arriva fino a questo giugno 2017 e che comunque non sembra destinata a risolversi nelle prossime settimane. A corroborare la richiesta, i dati pluviometrici raccolti in questo lasso di tempo, secondo i quali ci sarebbero intere zone della Campania, in particolare quelle pianeggianti, dove le precipitazioni sarebbero state quasi nulle. Una situazione che rischia di peggiorare nei mesi del grande caldo . Nei giorni scorsi già si erano sollevate le voci di agricoltori, allevatori e imprenditori rurali del Cilento e della Piana del Sele, dove il lavoro tratto dalla terra e dal bestiame è una vitale fonte di economia con tutto l’indotto che può portare anche sotto forma di turismo enogastronomico. La siccità, infatti, sta creando non pochi problemi ai raccolti e alle produzioni con danni superiori al 30%, secondo quanto rilevato sempre a livello regionale. Numeri dunque che dovrebbero giustificare e fare accettare la dichiarazione di stato di calamità richiesta al Ministro Martina. Si avvicina inesorabile il mese di luglio e le affluenze sul territorio cominciano ad aumentare. La Consac, dopo vari allarmi lanciati, invita al risparmio idrico nelle case ed è pronta a mettere in atto un regime d’emergenza con, nei casi più gravi, eventuali chiusure notturne della fornitura idrica a turno nei paesi. Sul territorio a sud di Salerno all’emergenza legata alla siccità si aggiunge quella storica dell’obsolescenza delle condutture che ogni estate fa patire guasti, rotture e interruzioni. Ma c’è chi è convinto che non è la risorsa idrica a mancare , quanto le strategie messe in campo fino ad oggi per il suo sfruttamento , come ad esempio il geologo Franco Ortolani che proprio venerdì 30 giugno sarà presente presso le ex scuole elementari di San Giovanni a Piro alle 18 al tavolo organizzato dal locale MeetUp proprio per discutere della crisi idrica e di eventuali soluzioni ad essa e che vedrà partecipare, tra gli altri, il consigliere regionale Michele Cammarano, i sindaci di Camerota e San Giovanni e Giuseppe Cilento, presidente della cooperativa agricola Nuovo Cilento.
Daria Scarpitta