La Consac lancia l’allarme per la grave crisi idrica che attanaglia il Cilento e il Vallo di Diano e la Prefettura di Salerno chiama a raccolta gli enti competenti per individuare delle soluzioni…ma nessuno risponde! Questa mattina il tavolo con il Viceprefetto Vicario Forlenza per avviare iniziative finalizzate alla mitigazione del rischio è andato quasi deserto e si è risolto in un nulla di fatto. All’incontro, infatti, si sono presentati solo la Consac e la Protezione civile regionale. Nessun rappresentante tecnico delle aree della Regione Campania e della Provincia di Salerno invitate, neppure il Consorzio Velia, quello irriguo di Vallo o l’Autorità di Ambito Sele. Vista l’assenza di Enti interlocutori importanti, il Viceprefetto ha ritenuto di non poter continuare la riunione. Nel corso dell’incontro c’è stato solo un scambio tra la Consac e il rappresentante della Protezione civile regionale. La società che gestisce il servizio idropotabile nuovamente ha ribadito che una delle soluzioni sarebbe attingere dalla sorgente del Faraone ma per farlo è necessario un intervento da parte della Regione Campani anche perché c’è il rischio di non rispettare più il quoziente minimo vitale del fiume. Il Responsabile della Sala Operativa della Protezione Civile ne ha preso atto ma solo per il suo settore di competenza. Il problema dunque resta e tra carenza di risorse, mancanza di interventi e anche assenze ai tavoli si trascina con tutti disagi e i rischi immaginabili per la popolazione dell’area a sud di Salerno che tende a raddoppiare con l’arrivo dell’estate. Non è la prima volta che il territorio soffre la sete, soprattutto negli ultimi tempi, per l’obsolescenza delle condotte e i frequenti guasti, ma anche per la carenza di acqua . Ora, però, il problema si è presentato prima e con maggiore gravità, vista la siccità in corso e le scarse piogge di quest’anno. Eppure nonostante l’allarme sia stato lanciato da tempo, non si corre ai ripari con la stessa solerzia.
Daria Scarpitta