Hanno percorso il centro cittadino di Salerno e con l’utilizzo di armi ad aria compressa hanno infranto i vetri di almeno 60 veicoli parcheggiati . Una gang composta da giovanissimi dell’Agro nocerino-sarnese è stata individuata grazie alle immagini delle telecamere di videosorveglianza e sottoposta a misure cautelari. I Carabinieri di Salerno, su disposizione della Procura, in collaborazione con Squadra Mobile e Guardia di Finanza, hanno eseguito tra San Marzano sul Sarno e Pagani un’ordinanza applicativa degli arresti domiciliari nei confronti di 9 ragazzi, accusati in concorso del reato di devastazione e saccheggio. I fatti sarebbero accaduti nella notte tra il 10 e l’11 ottobre 2017. Le immagini hanno permesso di identificare due auto mentre percorrevano il centro salernitano nel tratto compreso tra via Generale Clark e via Benedetto Croce, in direzione Nord e di vedere come erano state ridotte le auto in sosta in quel tratto. Una sessantina il loro numero che, però, secondo gli inquirenti, sarebbe maggiore visto che non tutti gli automobilisti hanno sporto denuncia. I 9 giovani, invece, sono stati identificati sulla base dell’analisi dei tabulati telefonici e delle celle agganciate nei luoghi del danneggiamento. Si tratta di giovanissimi, tra i 18 e i 19 anni, il più vecchio aveva 26 anni. Ragazzi di provincia, senza lavoro, tranne uno che è operaio, che si incontravano al bar e decidevano di passare la serata compiendo questi raid anziché mangiando una pizza. Per organizzarsi utilizzavano una chat whatsapp chiamata ‘o sistema dove usavano come icone catene e bare. Altri coetanei pure membri della chat, hanno ricostruito gli inquirenti, si erano dissociati, rifiutandosi di partecipare a queste scorribande. La Procura ha deciso di muoversi subito e con provvedimenti esemplari perché si trattava di comportamenti reiterati. La prima auto colpita è stata una vettura in transito sulla Tangenziale, poi al giro di andata la gang si era concentrata sulle auto in sosta del centro cittadino di Salerno, al ritorno aveva preso di mira altri veicoli a Cava de’ Tirreni. Le successive perquisizioni hanno permesso di rinvenire anche due pistole ad aria compressa e il relativo munizionamento, prove importanti che rinforzano la tesi della responsabilità degli indagati.