Assicurato alla giustizia l’assassino, ora si cerca, non solo l’arma del delitto, ma anche eventuali complici; persone che potrebbero aver aiutato Dmytro Zastalneskj, a nascondersi dopo l’uccisione della 50enne Olena Tonkoshkurova avvenuta nella notte tra lunedì e martedì. O che comunque potrebbero aver avuto un ruolo nel tragico fatto. Inoltre, secondo indiscrezioni, gli inquirenti, starebbero verificando aspetti relativi proprio al movente, che potrebbe essere tanto giusto quanto pretes8tuoso. Secondo la stessa confessione del 27enne, in carcere da mercoledì, il delitto della massaggiatrice sarebbe maturato in seguito ad una intimidazione, secondo il racconto del giovane, infatti, Olena lo avrebbe minacciato di voler raccontare, a sua moglie, delle scappatelle extraconiugali. Poco prima dell’uccisione, i due, avrebbero consumato l’ennesimo rapporto sessuale dopo aver bevuto diversi bicchieri di vino e birra. In uno stato di ubriachezza, Dmytro Zastalneskj , avrebbe impugnato un coltello da cucina e cogliendo di sorpresa l’amante l’avrebbe sgozzata, lasciandola morire sul letto della sua camera al secondo piano dell’abitazione ubicata al civico 23 di via Porte del Bagno, una traversa del centralissimo corso Vittorio Emanuele. Al vaglio degli uomini coordinati dal procuratore capo Amato Barile e dal sostituto Carlo Rinaldi ci sarebbero anche altri aspetti per ora tenuti coperti dal massimo riserbo. Volendo ipotizzare si potrebbe trattare di un giro di prostituzione, nelle ore precedenti all’uccisione Olena Tonkoshkurova, da alcune testimonianze, si è appurato che la 50enne avrebbe ricevuto presso il suo domicilio altri uomini, tra i quali almeno tre italiani. Elementi importanti potrebbero venir fuori anche dalla stessa abitazione allo stato impraticabile per via della notevole quantità di acqua presente nell’edificio a due piani, acqua che i vigili del fuoco hanno spruzzato per spegnere le fiamme che l’ucraino aveva appiccato nel tentativo di cancellare ogni prova. Forse lì dentro sarà possibile rinvenire anche l’arma del delitto. Intanto si attende l’ok dal consolato per l’espletamento dell’esame autoptico che dovrebbe giungere nella prossima settimana. Dopo di che si procederà anche a rintracciare i parenti, pare che Olena avesse una sola figlia e una sorella, entrambe rimaste nella terra d’origine. Solo dopo si potrà procedere alla sepoltura.
Roberta Cosentino