«Ecogiustizia subito». È lo striscione che questa mattina hanno esposto gli attivisti diLegambiente per chiedere che venga fatta immediatamente chiarezza sull’emergenza ambientale che dalla scorsa primavera interessa tutto il mar Tirreno a causa della dispersione di dischetti in plastica («carrier»), fuoriusciti dal depuratore di Capaccio-Paestum. Proprio sulla spiaggia nei pressi della foce del Sele, da dove i dischi in plastica si sono riversati in mare, circa cinquanta volontari di Legambiente hanno inscenato una protesta per non abbassare l’attenzione su questa vicenda. Un blitz realizzato in contemporanea con il passaggio lungo la costa di Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente che in questi giorni sta facendo tappa in Campania. E dall’imbarcazione, al momento dell’arrivo nei pressi di Paestum, l’equipaggio ha issato lo striscione «Che vergogna!», perché se da un lato sembra risolto l’enigma della provenienza di questi dischetti, dall’altro non si ferma l’inquinamento che questi rifiuti stanno provocando.
«Nei giorni scorsi, tramite i nostri legali, abbiamo depositato in Procura una richiesta di accesso agli atti per avere contezza dell’indagine in corso – afferma Francesca Ferro, direttrice di Legambiente Campania -. Un’indagine che auspichiamo possa concludersi al più presto, individuando i responsabili di questo scempio ambientale che ci aspettiamo siano perseguiti per reato di inquinamento ambientale come previsto dalla legge 68/2015 sugli ecoreati. Legambiente è pronta a costituirsi parte civile nel procedimento penale che speriamo possa avviarsi nel più breve tempo possibile»
Molti dischetti galleggiano ancora in mare e continuano, inarrestabili, il loro viaggio: le ultime segnalazioni giunte a Clean Sea Life – il progetto europeo che mira ad accrescere l’attenzione del pubblico sui rifiuti marini di cui Legambiente è partner – ne confermano la presenza a Sete, in Francia, a 200 km dalla costa spagnola, e in Sicilia a Ustica e Milazzo (la mappa aggiornata dei ritrovamenti è disponibile qui:http://cleansealife.it/index.php/dischetti-2/). Purtroppo, però, cominciano ad arrivare le prime prove dell’impatto sugli animali: proprio dalla Francia è arrivata, infatti, nei giorni scorsi, la notizia che una tartaruga in cura al centro di Grau du Roi (CESTMed) ha espulso, insieme alle feci, uno di questi dischetti. Tartaruga che era stata pescata accidentalmente da un peschereccio a strascico nella zona della Camargue, nella stessa zona e nello periodo in cui un altro esemplare fu trovato morto e nel cui tratto digerente fu rinvenuto, a seguito delle analisi, un analogo dischetto.
Comunicato stampa